“I motivi della mia candidatura sono molteplici – ha spiegato Peppino Polidori – ma in particolare lo stato in cui si trova la città, una città abbandonata da tanto tempo. Devo dire che la mia è stata una scelta molto meditata, complice è la passeggiata di una sera con un amico per i posti più degradati di Ortona, i posti meno conosciuti. Siamo stati giù alla stazione dove vi è una strada non degna di questo nome, vi è un cantiere oramai da anni, è una zona sempre abbandonata. Così come quando siamo passati per la zona Peep, per i giardinetti, per le scuole. Allora mi sono chiesto: è opportuno che io mi impegni per questa città ce ha dato tanto a me e alla mia famiglia? Sono diversi anni che vivo qui ad Ortona, ho iniziato l’attività professionale, al fianco di uno stimato professionista, l’avvocato Basti, da allora ho continuato la mia attività professionale, quindi sono cresciuto professionalmente ad Ortona e devo a questa città il fatto di aver messo su famiglia. Dal ’94 vivo ad Ortona e dopo aver avuto tanto da questa città mi sono detto che è arrivato il momento di dare tutto quello che posso ed ecco qui la candidatura”.
“Noi avevamo iniziato un colloquio e stavamo avviando un tavolo di trattative. Ad un certo punto Di Nardo ha ritenuto di scendere in campo autonomamente, ha avuto un’ambizione politica, per questo non posso biasimarlo, non è un reato essere ambiziosi. Io gli faccio il mio in bocca al lupo. Per quanto mi riguarda il centrodestra è da questa parte perché la mia è una squadra ce si fonda su dei principi morali cattolici, riformisti, liberali. Sono principi che hanno sempre contraddistinto la mia vita e sono convinto che con una squadra come la mia, pronta a partire e a risolvere i problemi, Ortona tornerà ad essere la capofila di tutto il Centro Adriatico e ciò è un augurio che faccio a tutti gli ortonesi e alla città che adoro”.
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