A pochi giorni dall’inizio ufficiale del campionato, il coach e direttore sportivo degli Sharks fa il punto su quella che è stata la prima fase di lavoro, proiettandosi sui primi impegni ufficiali ed in particolare sull’esordio di Verona previsto per domenica 2 ottobre
ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) – Coach Di Paolantonio, a pochi giorni dall’inizio del campionato quali sono le tue sensazioni a livello di squadra e personali, essendo la tua prima assoluta da head coach?
E’ stata una prestagione talmente travagliata e piena di vicissitudini che quasi non riesco a realizzare che domenica si cominci a giocare per i due punti, come dicevo anche a mia moglie. A livello personale, l’esordio da capo-allenatore sarà sicuramente una grande emozione per me: ma sono consapevole del fatto che dovrà durare solo qualche secondo, perchè poi ci sarà una partita da allenare.
Un precampionato non facile, condizionato da vari infortuni e movimenti di mercato. Pur non avendo mai di fatto lavorato al completo finora, la squadra riuscirà ad essere pronta già dalle prime gare ufficiali?
Non saremo assolutamente pronti subito, se pensiamo che di norma un precampionato dura sei settimane e noi stiamo ricostruendo la squadra solo adesso: in teoria potrebbe volerci anche un mese e mezzo, prima che il gruppo impari a conoscersi, giocare insieme e trovare i suoi equilibri. Per fortuna, eccezion fatta per il brutto infortunio di Gloria le altre problematiche si sono rivelate di lieve entità, compresa quella di Casagrande che rientrerà in tempi relativamente brevi. Ad ogni modo nelle prime settimane, per forza di cose, dovremo fare di necessità virtù.
Nelle amichevoli disputate fin qui si è vista una squadra più brillante in attacco che in difesa. E’ questa la filosofia su cui stai costruendo gli Sharks della prossima stagione, o ti aspetti un’inversione di tendenza su questo aspetto?
L’intensità difensiva in questo momento è chiaramente il nostro punto debole, su cui dobbiamo lavorare per migliorarci. Anche per questo siamo tornati sul mercato, rinforzando la squadra a livello di esperienza e conoscenza del gioco, nell’ottica di puntellare una difesa che finora è stata obiettivamente deficitaria.
Anche in questo senso, l’innesto di Amoroso può dare una grande mano.
Valerio darà una dimensione fondamentale a questa squadra: per adesso il suo inserimento non è ancora avvenuto, avendo solo un quarto d’ora di allenamento nelle gambe prima di giocare le due gare di Campli. Ma è un giocatore importante, che cambia tutti gli equilibri del nostro roster: anche per questo c’è bisogno di lavorare tutti insieme ed inserirlo nel migliore dei modi, può davvero consentirci di fare il salto di qualità.
Il girone si preannuncia particolarmente duro: quali secondo te le squadre più attrezzate, e su chi invece Roseto dovrà fare la corsa per salvarsi?
Parto dalla fine: non so e non mi interessa su chi dovremo fare la corsa per la salvezza, dovremo pensare a noi stessi, fare il nostro e se lo faremo sono sicuro che a fine anno avremo raggiunto dei risultati. Sicuramente siamo capitati in un raggruppamento di ferro, molto livellato verso l’alto ed in cui almeno cinque/sei squadre puntano dichiaratamente o meno a giocarsi la vittoria del campionato. Sarà un girone complicato, ma sono convinto che con la forza del gruppo che si creerà settimana dopo settimana, la necessaria pazienza di tutti nell’aspettare risultati e gioco, e soprattutto l’appoggio del nostro pubblico che in questa piazza può fare la differenza, riusciremo a ottenere il nostro obiettivo.
A proposito del pubblico, mai come quest’anno difendere strenuamente il fattore campo e trasformare il PalaMaggetti in un fortino potrà essere una chiave determinante.
Sarà fondamentale, e come dico dal primo giorno sono convinto che solo lavorando tutti insieme si raggiungono dei risultati: non conta solo la squadra, ma anche staff, società e pubblico dovranno remare in un’unica direzione. Servirà tanta pazienza, perchè è una squadra che sta nascendo in ritardo sulla tabella di marcia rispetto alle altre, e sappiamo che ci sarà da soffrire e lottare. Ma se saremo uniti, tutti insieme raggiungeremo l’obiettivo.
Un pensiero anche sullo staff tecnico, che quotidianamente lavora e condivide con te il cammino da percorrere nell’arco di questa stagione.
Con Danilo Quaglia c’è un rapporto che va avanti dallo scorso anno, con Domenico Faragalli ci conosciamo da anni e non avevo dubbi sulla grande mano che mi potessero dare. Ovviamente, l’inserimento di Nando Francani ed il cambio di ruolo nel mio caso, ci hanno reso uno staff totalmente nuovo: è stato precampionato anche per noi, dobbiamo trovare la giusta chimica e perfezionare gli equilibri. Ma è un gruppo che lavora sodo, e sono convinto che i risultati arriveranno anche per merito di questo staff.
Chiudiamo con l’esordio di domenica, contro una Verona che ha anch’essa cambiato molto: quali saranno le chiavi del match?
Verona è anch’essa una squadra nuova, ma ha avuto un percorso in precampionato molto diverso dal nostro. Sulla carta sono una delle squadre più forti del girone, atletica, ben allenata, che mette in campo energia ed intensità difensiva oltre ad una pallacanestro ben orchestrata in attacco. Noi andremo lì potenzialmente senza tre giocatori e quindi sarà ancora più dura, ma abbiamo scelto di cambiare qualcosa nel roster e sapevamo che sul breve periodo ci sarebbero state difficoltà non solo per quanto riguarda il gioco ma anche a livello numerico. C’è l’assenza di Casagrande che abbiamo voluto recuperare dal punto di vista fisico, manca un giocatore e Mirko Gloria di fatto non è stato sostituito, di conseguenza abbiamo una rotazione ancor più ridotta all’osso. Ci giocheremo al massimo tutte le nostre carte, ma sarà una partita molto difficile.