Secondo Colazilli:
diventa adesso prioritario creare un fronte comune, tra istituzioni e associazioni d’impresa, per superare la drammatica situazione di crisi in cui versa il porto canale pescarese», ormai prossimo all’impraticabilità più totale a causa del mancato dragaggio dei fondali.
Bene dunque hanno fatto tutte le principali associazioni di impresa che siedono negli organismi della Camera di commercio, secondo Colazilli, a scrivere nei giorni scorsi alle principali istituzioni locali – il presidente della Regione, Gianni Chiodi; l’assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra; il sindaco e il presidente della Provincia di Pescara, Luigi Albore Mascia e Guerino Testa – sollecitando un’azione vigorosa nei confronti del governo per “il riconoscimento dello stato di emergenza per il porto di Pescara.
A fare le spese della paralisi delle attività portuali è soprattutto il comparto della pesca in quanto il settore, già gravato di numerosi problemi,recita la nota della Cna:
fronteggia quotidianamente situazioni che mettono a rischio l’incolumità degli operatori e che causano danni alle imbarcazioni e ai loro apparati. Una condizione di disagio che potrebbe presto estendersi a tutti gli altri comparti produttivi.Infatti a causa dei ritardi nelle operazioni di dragaggio dei fondali tutti i traffici marittimi hanno subito un quasi totale azzeramento delle attività, con perdita di posti di lavoro e con il concreto rischio di chiusura di numerose aziende.
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