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Emergenza balneazione a Pescara, torna a riunirsi la Commissione regionale Vigilanza

da Redazione

consigliere Sospiri su Piano regolatore portualeLa seduta è prevista per il prossimo 3 settembre

PESCARA –  Il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri rende noto che  è stata convocata per il prossimo 3 settembre, alle ore 11, la nuova seduta della Commissione regionale Vigilanza, presieduta da Mauro Febbo, per affrontare l’emergenza balneazione di Pescara, determinata dallo sversamento in mare di 30milioni di litri di liquami e feci il 28 luglio scorso. In audizione sono stati chiamati innanzitutto il sindaco Alessandrini, l’assessore regionale all’Ambiente Mario Mazzocca, il direttore dell’Arta, Giovanni Damiani, assente nella prima seduta in quanto bloccato a Pescara per la consegna degli atti alla Procura, e la Asl. Da tale  seduta  si attendono  risposte agli interrogativi ai quali nessuno, lo scorso 13 agosto, ha saputo replicare, ovvero come sia potuto accadere un simile evento in piena stagione estiva, perché il sindaco non ha reso noto il divieto di balneazione consentendo ai cittadini di farsi il bagno tra le feci per cinque giorni, se la Regione era stata avvisata tempestivamente e come la Regione intende censurare il comportamento omissivo del sindaco Alessandrini .
“Il 6 aprile scorso – ha riepilogato il Capogruppo Sospiri – c’è stato il primo incidente, ossia il cedimento di un ampio tratto dell’asse attrezzato, a ridosso di via Raiale e quindi della condotta fognaria da 110 centimetri di diametro. Dopo tre giorni di sversamento in mare, visto che per i lavori di ripristino Aca e Anas hanno profilato tempi lunghi, il Comune ha fatto riattivare la vecchia linea da 60 centimetri di diametro, che ovviamente è insufficiente a sopportare la portata di liquami fognari di una condotta di 110 centimetri, e peraltro la vecchia linea è piena di falle. Da allora sappiamo che ci sono state già 11 rotture della vecchia condotta, che ovviamente come arriva un troppo pieno cede. Le date dei cedimenti sono: 6 e 7 aprile, 10 aprile, due falle successive il 13 aprile, 23 e 29 aprile; poi 7, 12, 14 e 28 maggio. Ogni volta la rottura ha determinato il blocco della pompa di sollevamento verso il depuratore, quindi lo sfioro diretto dei liquami su Fosso Cavone, ossia nel fiume e, quindi nel mare, per una media di 6-12 ore, a seconda della gravità del cedimento, con una fuoriuscita di liquami tra i 1.800 e i 2.200 metri cubi ogni ora. Nella scorsa seduta all’assessore Mazzocca abbiamo chiesto, essendo evidente che la vecchia condotta non riuscirà mai a garantire sicurezza ed efficienza, perché non è stata subito convocata, già ad aprile, una Conferenza dei Servizi Regione-Comune-Anas-Aca per accelerare il ripristino della condotta nuova? Ovvero, considerata l’emergenza, Comune e Regione avrebbero dovuto effettuare i lavori di ripristino, per poi recuperare le somme spese. A questo punto abbiamo chiesto di sapere cosa stanno facendo Comune e Regione per evitare che continuino gli sversamenti. Poi – ha proseguito il Capogruppo Sospiri -, la rottura del 28 luglio scorso che ha determinato lo sversamento in mare di 30milioni di litri di liquami e feci, per 17 ore, con l’utilizzo di 450 litri di Oxystrong per tentare di ripulire le acque. Ma soprattutto abbiamo posto l’accento su quell’ordinanza di balneazione che il sindaco Alessandrini sostiene di aver firmato il primo agosto, ma che in maniera autonoma ha scelto di non divulgare alla cittadinanza, di tenerla nascosta, senza pubblicarla sull’albo pretorio, dunque un’ordinanza nulla, per ‘non creare allarmismi nella popolazione, facendo una stima tra costi e benefici, e perché era convinto che le analisi successive sarebbero andate bene’. Sostanzialmente ha violato la legge, ossia la 116 del 2008, articolo 10, comma 1, che impone, in caso di superamento dei limiti di balneazione, l’informazione tempestiva e immediata alla popolazione, proprio perché in quei casi è importante tutelare la popolazione e impedire che si faccia il bagno. E invece a Pescara i cittadini hanno fatto il bagno tra i liquami per almeno cinque giorni. All’assessore Mazzocca abbiamo chiesto di verificare se e quando la Regione ha ricevuto la comunicazione del Comune circa lo sversamento e la non balneazione delle acque e soprattutto come ha intenzione di comportarsi la Regione nei confronti del Comune vista la plateale violazione della norma, attivando, nel caso, una sanzione o una censura, ricordando che attualmente è stato minato fortemente il rapporto di fiducia tra il sindaco, ossia le Istituzioni, e la popolazione. L’assessore Mazzocca nella scorsa seduta ha detto di non essere in grado di dare queste risposte e si è riservato di fornirle entro la seduta di giovedì 3 settembre, per avere il tempo di acquisire la documentazione inerente il ‘caso’. Giovedì risentiremo anche la dottoressa Carla Granchelli, Direttore dell’Ufficio Igiene, Epidemiologia e sanità pubblica della Asl di Pescara – ha ancora detto Sospiri – alla quale abbiamo invece chiesto di accertare la regolarità delle procedure seguite da Arta e Aca nell’utilizzo dell’Oxystrong sversato direttamente nella rete fognaria, anziché usarlo solo la disinfezione delle vasche di depurazione, come indicherebbe la norma, e anche di accertare, con la Direzione generale della Asl, gli effetti sulla popolazione causati dallo sversamento dei liquami, sotto il profilo sanitario, allargando l’indagine non solo ai reparti dell’ospedale civile di Pescara, ma anche a Guardie mediche, medici di base e farmacisti. Sentiremo finalmente il Direttore dell’Arta Damiani assente alla prima riunione perché impegnato, in quella stessa mattinata, a Pescara per fornire all’Autorità Giudiziaria copia della documentazione relativa al caso balneazione. Ma soprattutto giovedì sentiremo il sindaco Alessandrini che siamo certi non vorrà disertare quell’incontro utile a fornire chiarimenti alla città di Pescara e alla Regione Abruzzo circa la sua scelta di non informare la popolazione a fronte di una situazione di rischio reale per la sanità pubblica. Sappiamo che nel pomeriggio è stata convocata la seduta straordinaria del Consiglio comunale sulla stessa vicenda, convocazione successiva a quella della Commissione a L’Aquila che comunque si svolgerà di mattina, ma siamo certi che il sindaco non avrà bisogno di dieci ore per prepararsi all’incontro pomeridiano e quindi fornirà le proprie risposte anche alla Commissione di Vigilanza, senza delegare sostituti. Peraltro persistono le nostre preoccupazioni perché il problema è tutt’altro che risolto: ancora oggi potrebbe verificarsi un cedimento della condotta di via Raiale, provocando un altro sversamento devastante di feci e liquami, e la città rischia di non saperne di nuovo nulla, e né il Comune né tantomeno la Regione hanno pronto un piano di interventi per scongiurare tale evenienza”.

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