PESCARA – Giornata cruciale quella odierna per avere risposte agli interrogativi rimasti aperti sull’emergenza balneazione a Pescara , determinata dallo sversamento in mare di 30 milioni di litri di liquami e feci il 28 luglio scorso.Per questa mattina infatti è prevista la nuova seduta della commissione regionale Vigilanza, presieduta da Mauro Febbo, mentre nel pomeriggio si terrà quella straordinaria del Consiglio comunale. L’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi Piace’, e Armando Foschi autore del primo esposto in Procura,sottolineando il fatto che i cittadini sono stati tenuti all’oscuro dal sindaco, che non ha reso noto il divieto di balneazione,auspicano che per il comportamento omissivo di Alessandrini tutti i consiglieri comunali portino avanti la mozione di sfiducia.
“La situazione emersa nelle scorse settimane è drammatica – hanno detto Fiorilli e Foschi -: è stato acclarato che, dopo il cedimento del 6 aprile scorso della condotta fognaria da 110 centimetri di diametro, le rotture della vecchia linea ripristinata in urgenza, di appena 60 centimetri di diametro, ancora oggi non è in grado di assicurare tutto il trasporto delle acque reflue che, dunque, non vanno a finire tutte nel depuratore come dovrebbe essere, ma in parte sfiorano e vanno le fiume, ossia nel mare. Il 28 luglio scorso, alle 22, c’è stata la dodicesima rottura della condotta con lo sversamento in mare dei liquami andata avanti per 17 ore, e non 10 ore come inizialmente asserito dall’amministrazione comunale. Ciò significa che, considerando che la condotta fognaria trasporta tra i 1.800 e i 2200 metri cubi di liquami all’ora, nel fiume e nel mare si sono riversati almeno 30mila metri cubi di feci, e non 25mila, ossia 30milioni di litri. Allo stesso modo, per contenere il danno batteriologico e inquinante, l’Aca ha sversato direttamente nella fogna di Fosso Cavone 450 litri di Oxystrong, acido peracetico, e non 350 litri, sulla base di un’unica autorizzazione firmata dall’Arta il 14 maggio, sversamento diverso da quello effettuato in precedenza, quando l’Oxystrong si sversava solo nella vasca di disinfezione del depuratore. Ma non basta: dal 6 aprile al 28 maggio la stessa condotta si è rotta ben 11 volte, ossia il 6, il 7, il 10 aprile, due volte il 13 aprile, e ancora il 23 e 29 aprile, e poi il 7, il 12, il 14 e il 28 maggio. Ogni volta le rotture hanno dato luogo a sversamenti nel fiume, ossia nel mare, di liquami, tra i 1.800 e i 2.200 metri cubi all’ora, per una media di 6-12 ore, a seconda della gravità del danno, e solo dopo la rottura del 14 maggio l’Aca si è fatta autorizzare dall’Arta a utilizzare l’Oxystrong direttamente nella rete fognaria. Ciò significa che nel nostro mare e fiume, da aprile a oggi, si è riversata una quantità incalcolabile di feci e mai il Comune ha avvertito la necessità di informare la popolazione. Anzi, lo stesso sindaco Alessandrini ha confessato – hanno insistito Fiorilli e Foschi – di aver saputo dall’Arta il 31 luglio che il mare non era balneabile, di aver firmato il primo agosto l’ordinanza di divieto di balneazione, ma di aver autonomamente e consapevolmente deciso di non divulgarla in alcuna maniera, quindi di fatto l’ha resa nulla, visto che non è stata neanche pubblicata sull’albo pretorio. La verità – ha ribadito Fiorilli – è che nei paesi civili i Capi di Stato si dimettono per molto meno, solo perché, come in questo caso, è venuto meno il rapporto di fiducia tra il sindaco e i cittadini, il sindaco Alessandrini ha tradito il mandato elettorale e deve andare a casa con la sua maggioranza. Non ha saputo affrontare né l’emergenza, né la comunicazione dell’emergenza, ma neanche la comunicazione ordinaria, si è dimostrato inadeguato al ruolo che ricopre e deve dimettersi. Domani gli ricorderemo, punto punto, quanto è accaduto, smentendo con i documenti alla mano anche le false affermazioni del capogruppo Pd che ha sostenuto che anch’io, in qualità di vicesindaco, addirittura omesso di rendere pubblico nel 2012 un divieto di balneazione in via Mazzini, peccato che io stesso abbia prodotto non solo la relativa ordinanza, ma anche il comunicato stampa con cui abbiamo dato ampia risonanza al provvedimento. Domani ci aspettiamo le dimissioni del sindaco Alessandrini; se non arriveranno, come supponiamo, si percorrerà la strada della sfiducia, e, nel frattempo, si ribadisce la richiesta di istituire una Commissione speciale d’indagine, presieduta da un consigliere di minoranza, con ampi poteri, al fine di acquisire tutti gli atti inerenti il caso per una ricostruzione fedele e veritiera della vicenda con l’accertamento delle eventuali responsabilità”.
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