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Emergenza criminalità a Pescara, Foschi scrive al Governo Renzi e chiede l’impiego dell’esercito

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Il rappresentante di Pescara Mi piace vuole richiamare l’attenzione a livello nazionale sui ripetuti  episodi di violenza registrati nel capoluogo adriatico

PESCARA – Armando Foschi, rappresentante dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ ha  inviato una  lettera al Governo Renzi e ai Ministri Alfano e Pinotti per chiedere l’immediato impiego delle unità dell’Esercito Italiano su Pescara  al fine di  contrastare in maniera efficace l’emergenza criminalità in atto, in supporto alle Forze dell’Ordine. Nella missiva viene sollecitata anche la tempestiva nomina del nuovo Prefetto di Pescara, carica vacante da oltre un mese, dopo il pensionamento del Prefetto uscente D’Antuono.
Appena tre giorni fa avevamo indirizzato al sindaco Alessandrini l’invito ad attivarsi in tal senso nei confronti degli Organismi di Governo nazionale, peraltro della sua stessa linea politica, ma, dinanzi al silenzio imbarazzante del primo cittadino, come se l’emergenza in corso non lo interessasse, abbiamo deciso di inviare personalmente la nostra istanza – ha specificato Foschi -, rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, ai Ministri dell’Interno Angelino Alfano e della Difesa Roberta Pinotti, e poi, ovviamente, al sindaco Alessandrini, al questore Passamonti, alla Prefettura, e al Procuratore Capo della Repubblica Federico De Siervo”.
Nella lettera Foschi ha ricordato come ‘Pescara, negli ultimi mesi sia vittima di un’emergenza criminalità senza precedenti sul nostro territorio, da sempre considerato una sorta di ‘isola felice’ anche nel contesto abruzzese. Ben consapevoli delle problematiche sociali aggravate da una generalizzata crisi economica, che ha incrementato in maniera esponenziale le sacche di bisogno, resta l’amara constatazione di un’èscalation drammatica degli episodi di violenza inaudita. Com’è facilmente rintracciabile nelle cronache quotidiane, frutto dei mattinali diffusi dalle Forze dell’Ordine, non passa notte in cui tre o quattro famiglie, in rapida successione, non subiscano furti presso le proprie abitazioni, con autentiche aggressioni ai danni degli abitanti. Ormai non si tratta più del furto di un orologio, di monili, denaro o foss’anche della vettura di famiglia. Qui parliamo di persone di ogni età, compresi anziani, seguiti, monitorati da bande, per poi essere appositamente sorpresi, di notte, nel sonno, nelle proprie case, minacciati con coltelli o altre armi, spesso anche malmenati se nelle abitazioni non vengono trovati contanti o preziosi. Certo, si tratta di episodi forse all’ordine del giorno nelle grandi metropoli, Roma, Milano, Napoli, ma non a Pescara dove, sino a pochi mesi fa, si dibatteva solo del fenomeno della prostituzione, dell’accattonaggio, finanche del traffico di sostanze stupefacenti, problematiche però affrontate in maniera mirabile, quotidianamente, dalle Forze dell’Ordine impegnate in uno sforzo immane per garantire comunque una percezione di sicurezza nella popolazione. Ma oggi quella percezione, a Pescara, non c’è più: la gente ha paura – si legge ancora nella lettera -, gli anziani vivono barricati in casa con le tapparelle abbassate anche di giorno, le finestre sbarrate, le porte chiuse a tripla mandata, prigionieri nella loro abitazione. E comunque i ladri riescono a forzare qualunque barriera. Per non parlare degli esercizi commerciali e degli uffici postali, svaligiati ogni giorno, un fenomeno che parte da Pescara e si sta allargando a macchia d’olio in tutta la provincia. Ora, riteniamo sia importante affrontare in maniera decisa e tempestiva tale emergenza prima che la ‘ferita’ si trasformi in cancro. Per tale ragione, a nome dell’Associazione cittadina ‘Pescara – Mi piace’, chiediamo che venga ripetuto a Pescara un esperimento felice già assicurato tra il 2011 e la primavera 2014, ovvero l’impiego sul territorio dei militari dell’Esercito Italiano, la cui presenza ha rappresentato, per tre anni, un valido supporto alle nostre Forze dell’Ordine. La proposta è quella di dirottare sul capoluogo adriatico tra le 20 e le 30 unità, le quali, com’è accaduto in passato, andranno ad assumere, di concerto con gli Organismi territoriali, competenze di controllo su specifiche problematiche e zone della città”.

A chiusura della lettera Foschi è tornato a ‘sollecitare anche la rapida individuazione del nuovo Prefetto di Pescara, carica vacante dal 30 settembre scorso, ovvero dal pensionamento del Prefetto Vincenzo D’Antuono. La presenza di un Prefetto di ruolo, punto di riferimento irrinunciabile per Istituzioni e cittadini, è fondamentale per un territorio in continua crescita come Pescara, peraltro città-motore d’Abruzzo, affacciata sul mare, porta verso l’est e punto di snodo delle principali vie di collegamento’.

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