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Emma Pomilio ospite della rubrica “Brevi cenni sull’universo” [VIDEO]

da Redazione

fina pomilio

L’autrice avezzanese si è confrontata con Michele Fina, segretario regionale del Partito Democratico, all’interno della sua rubrica culturale

REGIONE – Cosa unisce Michele Fina, segretario regionale del Partito Democratico, ed Emma Pomilio, scrittrice abruzzese tra le più conosciute in Italia? Semplice, l’amore per la storia e la passione per la scrittura. E così, nel consueto appuntamento domenicale con “Brevi cenni sull’universo” (finora le dirette Facebook sono state otto), rubrica culturale ideata con autoironia dallo stesso Fina, il rappresentante Pd ha ospitato l’autrice avezzanese per un confronto esclusivo nel corso della quale sono state svelate molte curiosità sul lavoro dello scrittore, ma anche sulla carriera dell’autrice de “I Tarquini”, ultimo romanzo, edito da Mondadori.

Un clima disteso, coinvolgente e dinamico. Un botta e risposta e uno scambio di opinioni ricco di suggestioni e spunti di riflessione o approfondimento.

“Una cosa che mi piace molto dei tuoi libri è la limpidezza, non indugi molto in descrizioni, immagino che sia un lavoro complesso, frutto di un’accurata ricerca”, ha esordito Fina, per l’occasione nelle vesti di critico culturale. “Spesso si pensa che per raccontare una vicenda storico sociale all’interno di costumi diversi dai nostri, occorra trasportare il lettore all’interno di un altro mondo mediante un’imprescindibile e minuziosa descrizione. Si pensa che questo possa o debba facilitare il lettore, e invece non è sempre così”.

“L’autore lo idealizzi, ma la persona in sé non è brava come lo scrittore. Siamo strani, solitari, non amiamo molto la compagnia. Se conosci l’autore ti fai anche un’idea diversa rispetto alla persona”, ha spiegato Emma Pomilio. “Il bravo autore è capace di utilizzare due parole per far arrivare un concetto, a volte ci si riesce a volte no. In poco tempo vanno date tante nozioni, almeno per un romanzo storico. Altrimenti quelle che sono 500 pagine dovrebbero diventarne 10.000”.

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