Il progetto per la valorizzazione degli Eremi abruzzesi attraverso l’arte contemporanea è giugno alla sua second edizione
PESCARA – Sarà presentata venerdì prossimo 16 giugno alle ore 11.00 presso la Sala “Figlia Di Iorio” della sede della Provincia di Pescara a Pescara la seconda edizione di Eremi Arte – Percorsi tra Arte Natura Spiritualità. Il successo di quella precedente ha aiutato a perfezionare il format.
Il progetto, giunto alla sua seconda edizione, è volto alla riscoperta dei luoghi storici legati alla spiritualità dei romitaggi dell’Appennino centrale per rendere attuale il messaggio universale di spiritualità, ecologia e civiltà radicato nell’identità del territorio abruzzese.
Nato da un’idea di Marco Brandizzi, Direttore dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, curato dai docenti Maurizio Coccia, Enzo de Leonibus e Silvano Manganaro e realizzato dalla stessa Accademia di Belle Arti, il progetto getta un ponte ideale fra storia e attualità.
Fra tradizione e innovazione
Anche per questo secondo anno EremiArte è sostenuto dalla Regione Abruzzo, Ministero per l’ Istruzione, Parco Nazionale della Majella, Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e Fondazione CARISPAQ. Per l’edizione 2017 sono stati invitati dieci artisti di levatura internazionale a interpretare questo microcosmo così unico.
A loro è stato richiesto di confrontarsi con un soggetto vivo, piuttosto che con un contenitore da riempire di manufatti artistici; ossia di impegnarsi in un processo di ascolto e comprensione dell’habitat, prima di restituirlo in forma di esperienza artistica.
Eremi Arte mette in relazione elementi identitari forti – come gli antichi eremi abruzzesi – con le tensioni culturali provenienti dall’oggi che si esprimo attraverso gli artisti contemporanei invitati a dialogare con il luogo scelto, con la sua storia, la sua identità e non ultimo la comunità che lo vive.
“Possono essere rovine, abbazie, caverne – scrive uno dei curatori – Grotte inaccessibili o edifici di pregio architettonico. Ogni eremo è differente. Come il percorso per arrivare. Alcuni di loro sono remoti. Altri immediatamente a portata di mano. Ciò che li accomuna è la straordinaria potenza evocativa del contesto. Dove confluiscono memorie storiche e devozioni radicate. Ma anche gli aspetti naturalistici sono importanti. L’idea generale è quella di formare un percorso escursionistico degli eremi. Ogni tappa quindi è una occasione di riflessione ecologica, storica, spirituale. E l’imponenza delle cime appenniniche conferisce solennità a tutto l’insieme”.