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Erosione, la Fab-Cna chiede lo stato di calamità naturale

da Donatella Di Biase

Secondo Tomei la  stagione 2011 è  a rischio se non si interviene subito in modo deciso sulle spiagge

PESCARA – Negli ultimi giorni gravi fenomeni di erosione  hanno colpito diversi tratti della costa abruzzese.A suonare il campanello d’allarme e a spronare i Comuni a richiedere lo stato di calamità naturale  è il segretario regionale della Fab-Cna, Cristiano Tomei.

Lo stesso  invita  i consigli comunali dei centri colpiti  ad assumere  una posizione unitaria, ancor meglio se in seguito a sessioni congiunte delle assemblee elettive. Sostiene Tomei:

i centri investiti dai fenomeni erosivi, che sono almeno il 50% dei 19 centri costieri regionali devono chiedere subito alla Regione interventi strutturali più decisi, come la sistemazione di scogliere rigide. Il semplice “ripascimento morbido”, cui spesso si è fatto ricorso nel recente passato, in casi come questo non può funzionare. Sono necessari interventi più decisi, gli interventi-tampone non hanno più senso, se non sperperare danaro pubblico.

A detta della Fab, che proprio il 24 dicembre scorso ha effettuato un lungo ed accurato sopralluogo nei diversi centri colpiti

i danni di maggiore entità sono stati riscontrati sulla costa teramana, dove si calcola che la furia delle mareggiate abbia eroso almeno un paio di metri in profondità lungo diverse centinaia di metri di spiaggia.

Se non si interviene in tempo, dunque, c’è un rischio concreto di distruzione per aree strategiche del turismo balneare: dunque, con gravi ripercussioni sulla stagione 2011.

Ma segnalazioni di emergenza arrivano pure da diversi centri del Chietino colpiti in modo significativo.

Per Tomei, la parola passa adesso ai sindaci dei centri colpiti che devono attivarsi affinché la Regione intervenga intanto per il risarcimento dei danni patiti dalle strutture pubbliche e private e poi con  interventi a carattere definitivo.

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