PESCARA – In Comune a Pescara è stato presentato il docu-film dal titolo “Il Traghettatore. Pescara raccontata dai pescaresi”, che segna l’esordio cinematografico come regista dell’artista Alessio Consorte. Il docu-film verrà proiettato in prima visione al Multiplex Arca (via Federico Fellini, Spoltore) giovedì 22 ottobre alle ore 20.30 e resterà in programmazione fino a domenica 25 ottobre.
“È il primo film-documenterio dedicato interamente a Pescara – ha affermato l’assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Giovanni Di Iacovo – credo che sia un documento di qualità. Alessio unisce la storia recente con quella che è la storia attuale e stila anche la storia più importante e robusta della nostra città”.
“Il Traghettatore è un pò la telecamera che traghetta gli animi verso la conoscenza di se stessi e della città attraverso la voce dei pescaresi – ha detto il regista Alessio Consorte – quando lo stavo imbastendo non sapevo che cosa stessi facendo nel dettaglio perché è un lavoro che è maturato strada facendo. Mi è piaciuto sicuramente parlare dei miei luoghi. Ho fatto delle scoperte archeologiche e mi auguro che possano servire per dare lustro alla nostra città e che esca fuori un qualcosa di importante per dimostrare che la storia c’è, ma sta sotto terra. Sicuramente erano due città, poi è successo qualcosa a livello atmosferico. Sono convinto che ci sia qualcosa sotto che vuole raccontarsi. Il risultato finale lo abbiamo ottenuto con una piccola disponibilità di mezzi. Mi fa piacere che i pescaresi vengano a vedere questo film”.
“Questo è un film di genere documentario – ha spiegato Walter Nanni, regista ed editor del documentario – e all’inizio dell’estate lo avevo un po’ sottovalutato. Pensavo che fosse una sorta di documento celebrativo di Pescara con tutti i suoi personaggi, ma quando l’ho visto in fase di lavorazione sono rimasto a bocca aperta. Lavorando per questo film ho scoperto delle cose della mia città che non sapevo. Il film è innanzitutto pieno di poesia, di informazioni ed è anticonformista. Ha una lettura critica della nostra città. È un film che dovrebbero vedere tutti perché parla di Pescara, come di tutta l’Italia, del dopoguerra. Ho scoperto che Pescara ha una storia millenaria che negli ultimi decenni è stata ricoperta dal cemento. Alessio ha fatto questo da solo, con poche risorse e senza l’aiuto di nessuno. Alessio più che di incoraggiamento ha bisogno di essere difeso”.
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