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Esito incontro dell’UPI con i parlamentari abruzzesi

da Redazione

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PESCARA – Ieri mattina, presso la sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara, si è svolto l’incontro, convocato dal Presidente Upi Abruzzo Antonio Di Marco, fra i parlamentari abruzzesi e i presidenti delle quattro province abruzzesi. Presenti, il presidente Antonio Di Marco (Pescara), Antonio De Crescentiis (L’Aquila), Renzo Di Sabatino (Teramo), e Mario Pupillo (Chieti), nonché gli onorevoli Antonio Castricone, Federica Chiavaroli, Vittoria D’incecco, Gianluca Fusilli, Daniele Licheri (in sostituzione di Gianni Melilla), Antonio Razzi, Gianluca Vacca, Maria Amato, Stefania Pezzopane, Paolo Tancredi e Tommaso Coletti

I punti all’ordine del giorno erano:
– L’insostenibilità finanziaria dei bilanci delle province abruzzesi alla luce della legge di stabilità 2015 e l’impatto sull’erogazione dei servizi ai cittadini;
– Il reperimento di fondi straordinari per la copertura delle funzioni fondamentali in capo alle province abruzzesi ovvero la manutenzione ordinaria delle strade, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, gli interventi per il dissesto idrogeologico, con focus sui danni per gli eventi calamitosi 2015 che in Abruzzo ammontano ad un totale di circa 100 milioni;
– La ricollocazione del personale provinciale;
– Proposte di emendamenti al Decreto Enti Locali in fase di conversione in legge.

Vi abbiamo convocato, a seguito dell’incontro già svolto fra Upi Abruzzo e i parlamentari pescaresi, perché ormai la situazione è diventata da codice rosso – ha spiegato il presidente Di Marco -. Il decreto enti locali non ci ha consentito di prevedere nel bilancio 2015 l’utilizzo dell’avanzo amministrativo del 2014, che per la sola Provincia di Pescara ammonta a 3,8 milioni di euro. Questo significa che entro il 30 luglio sarà impossibile approvare il bilancio di previsione e, di conseguenza, che qualunque sostegno economico dovesse arrivare dalla Regione non ci permetterebbe comunque di agire. Siamo bloccati e questo pantano si ripercuoterà sui cittadini. Se le cose resteranno così, infatti, non riusciremo a provvedere alle funzione fondamentali che la Delrio ci ha assegnato: viabilità, edilizia scolastica e ambiente. Tradotto sul territorio, a settembre molte scuole potrebbero non riaprire, dato che non potremo assicurare loro neanche il riscaldamento; saremo costretti a chiudere al traffico numerose strade (quelle già interdette sono 3 nella Provincia di Pescara, 10 a L’Aquila, 3 a Chieti e 6 a Teramo); e che non saremo in grado di provvedere all’assistenza dei disabili.
I tagli apportati dal governo alle Province sono macroscopici – ha continuato Di Marco, riassumendo il quadro a nome di tutti i presidenti delle Province abruzzesi -: – 8,8 milioni di euro per Chieti; – 9,6 per l’Aquila; – 9,4 per Teramo; e oltre 10 milioni tagliati a Pescara. I trasferimenti statali, che nel 2008 si aggiravano intorno ai 79 milioni di euro, oggi sono pari a zero. E tutto questo, senza considerare le aziende che attendono di essere pagate dalle Province e che, a causa del patto di stabilità, non sono ancora state liquidate. Il paradosso è che Pescara, ad esempio, pur avendo 30 milioni di euro nelle sue casse, non può pagare le imprese che hanno lavorato e che da un anno, ormai, attendono di ricevere ciò che spetta loro.
Un’ultima nota, infine, per quanto riguarda il personale: le 4 Province abruzzesi ad oggi hanno speso 28 milioni di euro per pagare dipendenti che, secondo la legge di riordino, non dovrebbero già più essere a carico degli enti provinciali.
Chiediamo a voi parlamentari una presa di responsabilità, e di comprendere che bisogna intervenire immediatamente, altrimenti sarà il collasso”.

Gli onorevoli presenti, a vario titolo e con diverse motivazioni, hanno assicurato che si attiveranno con emendamenti che permettano di modificare la riforma delle Province, “in modo che non si creino disservizi”, fermo restando l’impossibilità di tornare indietro su quanto stabilito dal governo circa il futuro delle Province stesse.

Di Marco ha chiuso l’incontro comunicando che entro un mese l’Upi Abruzzo si recherà a Roma per incontrare nuovamente i parlamentari e per conoscere delle decisioni assunte oggi.

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