Ha spiegato Filippello:
fino al prossimo 15 luglio i contribuenti potranno venire nei nostri uffici per regolarizzare la propria posizione usufruendo del vecchio regime sanzionatorio altrimenti in vigore sino a oggi, una decisione assunta dopo che, grazie alla serrata campagna informativa condotta negli ultimi mesi, stiamo registrando un enorme afflusso quotidiano di utenti, almeno 100-120 persone ogni giorno, oltre ai tanti che hanno telefonato per chiedere informazioni. Gli sportelli dell’ufficio tributi saranno a disposizione il lunedì, il martedì e il giovedì dalle 8.30 alle 11.30 e, il martedì e il giovedì anche al pomeriggio dalle 15.30 alle 16.30 per regolarizzare le posizioni; il mercoledì e il venerdì, dalle 8.30 alle 11.30 solo per chiedere informazioni. Le irregolarità più frequenti per la Tarsu sono l’omessa presentazione della denuncia di inizio occupazione, e a tal proposito è bene ricordare agli utenti che la Tarsu non arriva a domicilio solo per aver presentato la residenza, come pensano tanti cittadini, ma per poter cominciare a pagare la Tarsu occorre presentare una regolare denuncia di inizio occupazione, ossia l’iscrizione al ruolo, definendo qual è l’unità immobiliare per la quale si paga l’imposta e a quale titolo. Altra irregolarità è l’aver denunciato una superficie minore rispetto a quella realmente occupata, anche su garage e sottotetti che hanno un’altezza superiore a 1,50 metri, purchè siano agibili. Per l’Ici, invece, l’irregolarità più frequente è la scissione del nucleo familiare, per la quale molti pensano di non dover pagare l’Ici sulla seconda casa in cui è stata posta la residenza di uno dei due coniugi, o l’imposta da single, ovvero: quando un contribuente abita solo, usufruisce della riduzione di un terzo della Tarsu, la ‘riduzione single’, ma quando quell’utente si sposa o cambia in qualunque modo il suo stato residenziale con l’arrivo di altri utenti, deve darne comunicazione all’ufficio perdendo il beneficio. Da 2006 a oggi abbiamo stimato una media di almeno 700 persone l’anno che sono incorse in tale irregolarità, usufruendo indebitamente della riduzione, per una somma da recuperare pari a circa 300mila euro.
Tuttavia la campagna informativa condotta da mesi ha indotto molti contribuenti a venire nei nostri uffici a regolarizzare la propria posizione: pensiamo che dal 15 al 30 giugno del 2010 avevamo registrato solo 351 accessi ai nostri sportelli; dal 15 al 30 giugno 2011 gli accessi sono stati più del doppio, ossia 797. Nell’intero mese di giugno 2010 gli accessi erano stati 860; nel 2011 sono stati 1.476. Dal 15 luglio, sostanzialmente, entrerà in vigore il nuovo sistema sanzionatorio più equo in quanto rispetta i principi ispiratori della legge prevedendo la gradualità della sanzione. La legge 473 del ’97 prevede per la varie omissioni tributarie, ossia in caso di mancata presentazione della denuncia, o di violazioni formali o ancora di denuncia infedele, un minimo e un massimo di sanzione: ad esempio, per la omessa denuncia Tarsu è prevista una sanzione da un minimo del 100 per cento sino a un massimo del 200 per cento; per la violazione formale o la denuncia infedele, ossia nel caso della dichiarazione di un imponibile più basso del dovuto, si va da un minimo del 50 per cento a un massimo del 100 per cento. Tuttavia sino a oggi non era stata disciplinata la diversa applicazione delle due misure, ossia non si sapeva quando si applica il minimo o il massimo, che in teoria dovrebbe colpire la recidività, ossia quei casi in cui la violazione è continuativa e si protrae negli anni, quindi di fatto tutti erano sanzionati al minimo e si colpivano tutti i contribuenti morosi in egual maniera, e in modo indiscriminato.
La nostra amministrazione comunale ha invece deciso di intervenire e disciplinare la materia fissando in modo definitivo la sanzione progressiva: la denuncia della Tarsu, ad esempio, deve avvenire entro il 20 gennaio di ogni anno e il nostro governo cittadino ha fissato una serie di misure che consentono ai contribuenti morosi di usufruire di alcuni benefit come la dilazione di pagamento, o il ravvedimento operoso, con la conseguente riduzione delle sanzioni. Se il contribuente comunque non presenta denuncia, scegliendo di non avvalersi di alcuno dei benefit previsti, scatta la sanzione del 100 per cento per il primo anno e l’eventuale secondo anno di morosità; se continua a non pagare per il terzo e quarto anno è prevista la sanzione pari al 150 per cento dell’imponibile, con decorrenza dal primo anno; se ancora non effettua il versamento, al quinto anno la sanzione diventa pari al 200 per cento dell’imponibile, ossia il massimo previsto dalla legge e sempre con decorrenza dal primo anno. In caso di infedele denuncia o dichiarazione la prescrizione è quinquennale e la sanzione va da un minimo del 50 per cento a un massimo del 100 per cento : fino al secondo anno di violazione verrà applicata la sanzione pari al 50 per cento dell’imponibile; per il terzo e quarto anno la sanzione sarà pari al 75 per cento; dal quinto anno scatterà la sanzione massima del 100 per cento. La nuova disciplina entrerà in vigore dal prossimo 15 luglio, quindi con una proroga di 15 giorni, con decorrenza da lunedì 18 luglio, con la riapertura degli uffici. Il nostro obiettivo è quello di colpire i recidivi istituendo un provvedimento più equo che determini anche un incremento delle entrate tributarie, senza la necessità di aumentare le tasse. Attualmente sono circa 7mila i contribuenti che, secondo le nostre verifiche, risultano in una posizione anomala, 4mila contribuenti per la Tarsu, 3mila per l’Ici, 7mila contribuenti che invitiamo a recarsi nei nostri sportelli usufruendo del sistema sanzionatorio più leggero ancora in vigore sino al prossimo 15 luglio.
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