Al Teatro Fenaroli di Lanciano in scena Alfredo D'Aloisio in arte Cohen

15dic18:0020:30Al Teatro Fenaroli di Lanciano in scena Alfredo D'Aloisio in arte Cohen

Dettagli dell'evento

Domenica 16 dicembre nell’ambito della Stagione Teatrale 2018/2019 è in programma un evento speciale per il teatro Fenaroli e la città di Lanciano; alle 18.00 al Teatro Fenaroli sarà proiettato il docufilm di Andrea Meroni ed Enrico Salvatori “Alfredo D’Aloisio in arte (e in politica) Cohen” realizzato con la collaborazione di Eugenio Di Corinto. L’ingresso è libero.

L’evento, a cura di Marcello Marciani, è organizzato dal Comune di Lanciano su proposta di cinque associazioni culturali (“Amici di Lancianovecchia”, “I colori dell’Iride”, “La Pecora Nera”, “Le Caltapie/Teatro Possibile”, “Skené”).

Nel docufilm si potranno scoprire le molteplici vite di Alfredo “Cohen” D’Aloisio, professore di lettere con l’ambizione del teatro educativo, pioniere del movimento LGBT, cabarettista e cantautore dichiaratamente gay, attore e autore abruzzese che riesce a trasformare il proprio dialetto in una lingua visionaria e barocca. Un mosaico restituito da testimonianze e materiali audiovisivi vari. Al termine della proiezione il Foyer del Teatro sarà intitolato ad Alfredo Cohen: un dovuto riconoscimento ad una figura di grande importanza per la storia del teatro e del costume italiano.

Alfredo Cohen (nome d’arte di A. D’Aloisio) nasce l’8 ottobre 1942 a Lanciano, nello storico quartiere di Lancianovecchia, ricco di quegli umori popolari che faranno da base al suo teatro.

Frequenta il Liceo Classico “Vittorio Emanuele II”, dove il docente di latino e greco Benito Lanci, studioso e drammaturgo di vasta cultura e molteplici interessi, ha un ruolo notevole nella sua formazione.

Nel 1968 si laurea in Lettere e Filosofia all’Università di Urbino, con una tesi già indicativa della sua futura attività: La commedia latina Polissena. Insegna materie letterarie, prima nelle scuole medie di vari centri dell’entroterra frentano, poi a Torino, dove si trasferisce nei primi anni ’70, insegnando nel popolare quartiere delle Vallette, in cui anima anche spettacoli sperimentali coi ragazzi della scuola media “Salvatore Quasimodo”.

Nella città sabauda frequenta ambienti intellettuali e politici alternativi al sistema vigente e, insieme ad Angelo Pezzana e Fernanda Pivano, è tra i fondatori del Fuori! (Fronte Unitario Omosessuali Rivoluzionari Italiani) – firmando articoli e poesie nel bollettino mensile venduto nelle edicole – e nel 1974 aderisce al Partito Radicale, dove lo stesso Fuori! è confluito.

Sempre nel 1974 debutta nel cabaret con “Dove vai stasera amico?”, antologia di personaggi da lui interpretati, che stimolano il dibattito sulla lotta contro il sessismo e il moralismo piccolo-borghese. Del 1975 è lo spettacolo di canzoni e monologhi Oggi sul giornale, e del 1976 Salve signori sono anormale, sui luoghi comuni della stampa omofoba, irrisa con sferzante sarcasmo.

Del 1977 è il 33 giri Come barchette dentro un tram, dove canta nove brani di cui firma testi e musiche. Il disco, arrangiato e prodotto da Franco Battiato, con cori di Juri Camisasca, copertina firmata da Ugo Nespolo e presentazione critica di Fernanda Pivano, è un lavoro raffinato e rivoluzionario insieme, in forte anticipo sui tempi per contenuti e ricerca musicale.

Nel 1977, con Il signor Pudore, conclude il ciclo legato al cabaret. Desideroso di spazi più ampi, di un ambiente meno elitario di quello torinese, si trasferisce a Roma, città più consona al suo temperamento.

Il passaggio al teatro di prosa avviene nel 1978 con l’atto unico Mezzafemmena e za’ Camilla, un monologo scritto con Antonella Pinto e da lui interpretato al Teatro De’ Sabelli: superba prova d’attore, sorprendente per i frequenti salti di tono, dal comico al tragico, al servizio di un testo duro e complesso, dove sparisce la connotazione “militante” dei primi spettacoli per l’affermazione di una sorta di Commedia dell’Arte sanguigna e scomoda, con maschere e miti di tradizioni popolari ossessive. Sulla stessa linea si pone il successivo Mezzafemmena munachella, del 1979.

Torna a collaborare con Battiato, affiancato ora da Giusto Pio, che firmano le musiche di un 45 giri coi brani Roma e Valery (1979). Quest’ultimo, dedicato a Valérie Taccarelli, giovane transessuale attivista del movimento gay, può considerarsi la prima versione di una canzone d’identica melodia ma con testo riadattato da Battiato nel 1982, portata al successo internazionale da Milva: Alexanderplatz.

Del 1980 è Una donna, il primo e unico lavoro non monologante, recitato insieme ad Antonella Pinto, presentato al Teatro in Trastevere in una trilogia con le due versioni di Mezzafemmina. Con Mammagrassa (1981), delirio rustico-barocco sulla grande matriarca mediterranea, concentrato di conflitti e crudeltà, pagana e “cristiana sempre”, epicentro di storie e personaggi legati al ventre, al sesso e alla terra, Cohen conferma la potenza di un teatro di virulenta espressività, provocatorio e surreale ma con profonde radici etnografiche.

Nello stesso anno partecipa al film di Mario Monicelli Il Marchese del Grillo, con Alberto Sordi, nella parte di una delle “voci bianche”.

Nel febbraio 1982, con All’Alberga Palomba si mangia si beve e si pompa, ambientato in una reinventata provincia del regno di Napoli, partecipa al Carnevale del Teatro della Biennale di Venezia. Nel 1983 è di nuovo in palcoscenico con Dillo a mamma te’, centrato sulla figura della Baronessa di Tornareggio, innamorata di un bue morto e nutrice dei sudditi affamati con mozzarelle fatturate dal suo stesso latte: altro personaggio grottesco per una favola dissacrante, di laida e visionaria straccioneria.

Nel 1985 ripropone al Teatro dell’Orologio il suo personaggio di Mezzafemmina, in Recital.

Il direttore della sede Rai dell’Abruzzo, Gaetano Stucchi, stimola la produzione di due speciali televisivi, trasmessi all’inizio del 1985, per la regia di Maria Rosaria La Morgia: quasi un suggello del periodo in cui Alfredo rappresenta finalmente i suoi spettacoli nella sua terra d’origine, prima a Pescara, e poi nella natia Lanciano, al teatro Excelsior.

Le ultime opere teatrali di sua invenzione sono Mezzafemmena’s lovers (1984) e Filomena l’Africana (1986). Si occupa di ricerche letterarie, dedica lunghi studi alla Signora delle Camelie di Alexandre Dumas, e alle poetiche di Giacomo Leopardi e di Sandro Penna.

Nel 1990 cura la regia de Le serve, di Jean Genet, nell’interpretazione delle Sorelle Bandiera. Partecipa ad altri due film di Mario Monicelli: Rossini Rossini (1991), con Philippe Noiret, e Parenti Serpenti (1992), con Paolo Panelli, Alessandro Haber, Marina Confalone, Cinzia Leone, Monica Scattini ed altri, su soggetto e sceneggiatura di Carmine Amoroso, dove interpreta il gustoso ruolo de La Fendessa.

Abbandona il mondo dello spettacolo per tornare alla professione di insegnante. Si trasferisce a Nettuno, dove svolge attività di volontariato nelle carceri e nel sociale.

Nell’autunno del 2014 va in vacanza in Tunisia e il 18 novembre improvvisamente muore a Djerba, colto da infarto.

(a cura di Marcello Marciani ed Enrico Salvatori)

Per informazioni: 0872717148 – 0872713586

Quando

15 dicembre 2018 18:00 - 20:30(GMT+01:00)

Dove

Teatro Comunale Fedele Fenaroli

Strada de' Frentani, 6, 66034 Lanciano CH

altri eventi

Come raggiungere il luogo