"Lu Tirchie", anteprima nazionale del cine-spettacolo di Vallone

16nov21:0023:00"Lu Tirchie", anteprima nazionale del cine-spettacolo di Vallone

Dettagli dell'evento

Venerdì 16 Novembre alle ore 21.00 presso il Teatro Auditorium di via Cavour a Pescara anteprima nazionale  del nuovo cine-spettacolo di Milo Vallone “Lu Tirchie”. Il testo, scritto dallo stesso attore e regista abruzzese, è una rilettura in chiave contemporanea e vernacolare, della celebre commedia “L’Avaro” di Molière. Lo spettacolo è un’ulteriore tappa del percorso che ormai da dieci anni sta seguendo Vallone e che l’autore ha definito: “CineprOsa”, ossia l’intreccio dei linguaggi cinematografici e teatrali in un’unica opera, al fine di raccontare le trame dei suoi lavori usando entrambi i mezzi espressivi più tipici dell’arte recitativa. Questa produzione è inoltre uno degli appuntamenti che il Cantiere Teatrale e la Compagnia della Memoria hanno in produzione da qui alla fine del 2018, per festeggiare i 25 anni di carriera dell’attore e regista pescarese.

MILO VALLONE PRESENTA LO SPETTACOLO

“Questo spettacolo – dichiara Milo Vallone – è semplicemente un vero e proprio regalo che mi sono voluto concedere nell’anno in cui ricorrono i miei 25 anni di carriera. Ho sempre cercato l’opportunità di lavorare con il vernacolo e finora non mi era mai capitato e l’occasione di questa festa mi sembrava la circostanza migliore per misurarmi anche con questa cifra espressiva. In molti pensano che gli attori e i registi che hanno il privilegio di frequentare la nostra bella lingua italiana, disdegnino l’utilizzo del vernacolo, specialmente quello abruzzese. Ma in realtà non è così o perlomeno non lo è per me. É più semplicemente che ad oggi, non mi era mai capitato. Ho sempre creduto invece nella ricchezza di certe coloriture più tipiche delle lingue e degli slang dialettali, basti pensare che alcuni tra i più eccellenti drammaturghi italiani e quindi internazionali, hanno prodotto i loro più grandi capolavori utilizzando i propri dialetti e penso ad Eduardo e Goldoni in primis. Ciò che ha rappresentato spesso una distanza tra me e questo tipo di offerta è stata magari, certa proposta non sempre affascinante da un punto di vista artistico.

Non mi ha mai avvinto l’idea di rappresentare i nostri costumi più popolari solo con la carrellata di luoghi comuni, uniti da espedienti di trame talvolta un po’ fragili. Al contrario sono sempre stato estimatore di certe produzioni del teatro dialettale abruzzese che rappresentavano veri e propri gioielli di cultura popolare. Guardando queste proposte e cercando di imparare dalla messa in scena di queste opere, ho avvertito la spinta di misurarmi anch’io con questo tipo di ricerca. Su questa spinta è nato dunque “Lu Tirchie”: uno spettacolo giustamente cialtrone, una commedia pop ma dove i cliché diventano topos e a tratti si fanno espedienti rappresentativi tipici della commedia dell’arte da un lato e della commedia all’italiana dall’altro. In fondo – conclude Vallone – 25 anni fa, alle origini di questo mio personale viaggio nella recitazione e nell’arte della rappresentazione, iniziai proprio dal teatro cosiddetto leggero e mi sembrava giusto per festeggiare questa ricorrenza, ripartire da lì: dalla commedia”.

TRAMA

L’opera, ambientata in un paese d’Abruzzo ai giorni nostri, vede protagonista Fernando (Lu Tirchie), un ricco signore la cui avidità di denaro lo induce a trasformare ogni occasione in fonte di guadagno e di risparmio, persino i figli e il loro futuro. Il filo conduttore dell’opera è il legame patologico che il nostro protagonista ha con una cassetta, ove sono custoditi tutti i suoi denari. L’avarizia lo porta ad essere avido, dispettoso, astuto, invidioso e la perdita di questa cassetta, lo trascinerà alla disperazione assoluta. Fernando mette dunque in mostra tutte le “miserie” di un uomo che vive al fine di accumulare beni e denaro non per migliorare la sua vita ma esclusivamente per goderne del possesso. Vive per il suo denaro. Possederlo è ragione di vita e di esistenza. Il non averlo è il nulla, il buio, lo smarrimento.

Lo spettacolo, alternandosi in esilaranti situazioni comiche, vede protagonisti in scena: il figlio e la figlia di Fernando, i loro partner, il servo Freccia e infine una (finta) guardia. La pièce si avvale inoltre, della commistione dei linguaggi cinematografici e teatrali seguendo l’innovazione del progetto ideato dal regista Milo Vallone ormai dieci anni fa e da lui chiamato “CineprOsa”. Sul palco troviamo gli attori: Luca Memmo Di Blasio, Roberta Di Rocco, Massimiliano Elia, Dana Gasparro, Francesco Sarmiento, con la partecipazione straordinaria di Milo Vallone che cura anche la regia del cine-spettacolo. Annalica Bates è assistente alla regia.

INFO E BIGLIETTI

A coronare l’omaggio all’Abruzzo, le musiche della colonna sonora del cine-spettacolo sono state scelte dal repertorio di un altro illustre conterraneo: il grande compositore di musiche da film Alessandro Cicognini. L’appuntamento è dunque per venerdì 16 novembre alle ore 21.00 presso il Teatro “Auditorium” (c/o Madonna del Rosario), in via Cavour a Pescara. Il costo del biglietto d’ingresso è di € 10.00.

Per informazioni: 085.4549249 – 348.7127076 – info@tamtamcom.com
Pag FB: Cantiere Teatrale Adriatico.

Quando

16 novembre 2018 21:00 - 23:00(GMT+01:00)

Dove

Teatro Auditorium via Cavour Pescara

Piazza Duca degli Abruzzi, 65123 Pescara PE

altri eventi

Come raggiungere il luogo