Varie proposte di ripianificazione dell’area Pp2:un acquario, un albergo, un Polo fieristico e addirittura un parco
PESCARA – Dibattito aperto sul futuro dell’area posta tra via Andrea Doria e il lungomare di Porta Nuova,denominata anche Pp2,sulla quale si è espresso l’assessore all’Urbanistica del Comune di Pescara Marcello Antonelli affermando che la maggior parte della zona del Pp2, individuata sul lungomare sud è costituita da terreni di privati che inevitabilmente andranno coinvolti nella ripianificazione di un’area fondamentale della città:
Abbiamo ascoltato per giorni la miriade di proposte relative alle possibilità di sviluppo di quella superficie, dove dovrebbero sorgere un acquario, un albergo, un Polo fieristico, e oggi addirittura un parco.
Ma la verità è che quando si propone di fare qualcosa, bisogna anche dire chi la fa e con quali risorse finanziarie e in tal senso non ho sentito voci.
Troppo spesso secondo l’assessore quando si parla di ex Cofa si pensa che l’area dell’ex mercato ortofrutticolo sul lungomare Cristoforo Colombo, rappresenti l’unica superficie del Pp2 e invece non è così:
L’ex Cofa rappresenta solo una frazione, comunque rilevante, ma non la sola del Pp2 che piuttosto interessa una zona strategica di elevato rilievo e interesse per lo sviluppo del territorio, un Piano dunque su cui stiamo riflettendo anche alla luce delle passate esperienze.
E continua ricordando che i Piani particolareggiati non sono mai decollati:
Purtroppo a Pescara non ne è mai stato adottato uno, e lo strumento stesso viene considerato ‘superato’ nel resto d’Italia, il risultato è sempre stato fallimentare, spesso i Pp sono stati approvati, adottati su carta dalle pubbliche amministrazioni, ma non hanno prodotto effetti in termini urbanistici, in altre parole spesso si confonde la pianificazione urbanistica con l’effettiva realizzazione delle opere pubbliche e degli interventi di riqualificazione urbana in genere.
La ragione sempre secondo l’assessore è chiara:
Quando si dice ‘facciamo un albergo, o un acquario, o un Polo fieristico all’interno del Pp2’ il primo interrogativo dovrebbe riguardare chi fa queste opere. Il Comune, a mio giudizio, può e deve limitarsi a una pianificazione urbanistica che permetta ai soggetti interessati di intervenire. Nel Pp2, ad esempio, c’è il subambito C in cui, a parte una piccola frazione di proprietà comunale, una fetta demaniale, dove si sta realizzando la caserma della Guardia di Finanza e l’ex Cofa, tutte le rimanenti aree sono di proprietà privata; a questo punto è evidente che il Comune non ha né la forza né la capacità economica per ipotizzare un’attività espropriativa o vincolistica, dunque, presentando le proposte, occorre anche dire con quali soldi costruiremo l’acquario e come si gestirà. Improponibile l’idea di realizzare nel Pp2 una ‘Pescara 2’ con complessi residenziali: credo che nella vicina Francavilla al Mare ci siano già sufficienti esperienze di case costruite sul mare, esperienze che non intendiamo ripercorrere.
E prosegue l’assessore Antonelli dichiarando che non comprende il senso della proposta dell’Idv di costruire un parco nell’area dell’ex Cofa:
La verità è che ancora una volta si sono persi due anni: nel luglio 2007 il passato governo cittadino di centro-sinistra ha approvato la variante al Prg e da quel momento solo nell’ultima seduta utile del Consiglio comunale, prima del ritorno alle urne, il centro-sinistra ha tentato di far adottare dal Consiglio un Pp2 redatto in fretta e furia, senza sottoporlo al vaglio delle parti politiche né della città e il Consiglio ha deciso di non procedere, tra l’altro si trattava di un Piano che aveva un deficit visto che le aree golenali erano state volutamente dimenticate. Nella proposta, di fatto, si affrontava solo il nodo delle aree dei subambiti B (area di Properzio) e C, mentre sulla necessità ed esigenza di recuperare quelle aree fluviali c’è poco da discutere.
Per quanto riguarda il subambito B in cui è previsto l’intervento residenziale, l’assessore Antonelli dice che non è possibile pensare di pianificare senza tener conto dei privati
Perché la nostra amministrazione non vuole limitarsi ad adottare il Piano, ma vogliamo che esso si realizzi, vogliamo vedere la posa delle prime pietre, permettendo a una parte importante della città di fare quel salto di qualità che attende da anni. In tal senso stiamo già riprogrammando la viabilità per impedire che, con il nuovo Polo del Pp2, tutto il traffico finisca in via Andrea Doria, occorre dunque intervenire anche con il coinvolgimento dei privati.
Infine il discorso è direzionato sul porto turistico:
Il Pp2 deve rappresentare la grande occasione per aprire la città rispetto al porto turistico che oggi è nascosto. Obiettivo del Piano sarà dunque quello di recuperare un ingresso adeguato e visibile a chi arriva da nord, o da sud. E’ dunque chiaro che la discussione sul futuro dell’ex Cofa e del Pp2 non ha facile soluzione: ora dobbiamo creare lo strumento che riunisca i soggetti interessati, ossia i privati e la proprietà dell’ex Cofa, sperando nel coinvolgimento della Camera di Commercio.
Proprio il senso di responsabilità derivante dal ruolo di amministratore impone che quando si dicono le opere da realizzare, si devono indicare anche le risorse con cui effettuare i lavori.
A questo punto l’attuale amministrazione sta già lavorando sulla progettualità, ponendo anche la possibilità di procedere attraverso Provvedimenti stralcio e Piani attuativi, tutelando e salvaguardando la presenza di associazioni che gravitano nell’area interessata dal Piano particolareggiato e che oggi ad esempio, si occupano di attività in mare, associazioni con le quali ci confronteremo in tale ambito.
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