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Ex Cofa, Sospiri: “non basta un’ordinanza per demolire, c’è un Piano regolatore che va rispettato”

da Redazione

politica-abruzzo_ponte-nuovo-a-pescara-sospiri-rivendica-i-meritiPESCARA – Il  capogruppo di  Forza Italia  in Regione Abruzzo,Lorenzo Sospiri è intervenuto ieri  sulla prospettata demolizione dell’ex Cofa e sull’intervento del consigliere regionale Balducci.Si legge nella sua nota:
“Il Pd torna sempre sul luogo del misfatto: comprendo che l’ex Cofa continui a essere una dolorosa spina nel fianco per il Governatore D’Alfonso che, come sindaco di Pescara, non è riuscito a presentare, nè tantomeno a concretizzare, alcun progetto per quell’area strategica. Ma mi lascia perplesso l’intervento del consigliere Balducci, membro di quella opposizione che nel marzo 2013 ha materialmente impedito l’avvio della riqualificazione dell’ex mercato tenendo in ostaggio un’intera maggioranza in aula consiliare per tre giorni per non far approvare l’accordo di programma che finalmente ci avrebbe dato risorse, mezzi e strumenti per risanare e rilanciare la struttura. Se oggi il Pd vuole riqualificare la superficie deve farlo rispettando regole e norme, esattamente come voleva farlo il centro-destra: non basta un’ordinanza per demolire, c’è un Piano regolatore che va rispettato”.
“Per cinque anni abbiamo lavorato per restituire decoro all’area dell’ex ortofrutticolo di Pescara – ha ricordato il Capogruppo Sospiri -, con la Regione Abruzzo-Governo Chiodi abbiamo garantito la bonifica dell’intero complesso, con la rimozione dell’amianto; per tre anni abbiamo studiato un accordo di programma a tre, Comune, Regione e Camera di Commercio, che prevedeva la cessione, all’Ente Camerale, della proprietà della struttura al prezzo di 11milioni 830mila euro, che la stessa Regione avrebbe potuto reinvestire in opere sul territorio, e nell’agosto 2012 avevamo sacramentato quell’accordo con la stipula pubblica. Poi però è arrivata l’opposizione ideologica, pregiudiziale, scellerata, del Pd che non poteva tollerare la firma del centro-destra su un’opera storica, il rilancio di una fetta strategica della città. E, senza alcuno scrupolo, senza preoccuparsi degli interessi del territorio, il Pd, nel marzo 2013, ha fermato quella delibera, in Consiglio comunale, presentando centinaia di pregiudiziali e facendo scadere i termini per la ratifica dell’accordo. Oggi però il Pd, a un anno dalle elezioni e dopo mille annunci, si risveglia e all’improvviso si accorge che c’è un immobile ‘fatiscente, malsano e inutilizzato’, e pretende di abbatterlo scavalcando norme e regole. Ma non si può: come ieri hanno ricordato i consiglieri comunali di centro-destra, c’è un Piano regolatore, peraltro l’ex Cofa ricade in zona di Piano Particolareggiato, che oggi consente interventi di manutenzione, restauro e risanamento conservativo, con esclusione della semplice demolizione senza ricostruzione. In altre parole, dobbiamo sapere cosa il Pd vuole realizzare in quell’area prima di abbattere l’esistente, non è consentito dalla norma, in questo caso, lasciare un vuoto urbano e poi si deciderà se farci alberghi, negozi o palazzi. Nel frattempo la Regione, che è oggi ancora proprietaria del complesso per responsabilità del Pd, trovi le risorse per garantire la pulizia e la sicurezza dell’area a tutela dei cittadini, come ha fatto per cinque anni il Governo Chiodi”.