Stagione indimenticabile per il bomber del calcio a 5 che a Loreto segna 51 reti e raggiunge i 500 gol in carriera
CHIETI – Fabiano Di Muzio …. “Mister 500 gol”: il bomber teatino, segnando ben 51 reti nella stagione appena conclusa e disputata con la maglia del Loreto nel campionato nazionale di Serie B di Calcio a 5, ha raggiunto l’incredibile cifra di 500 in carriera, traguardo che probabilmente nessuno può vantare. Esempio di grande professionalità e amore per lo sport, Fabiano ha disputato forse la sua migliore stagione: numeri da capogiro in un’annata in cui ha giocato con continuità, senza saltare neanche una partita.
Dopo aver realizzato lo scorso anno il fantastico “Double” con il Cus Chieti nell’impegnativo doppio ruolo di allenatore-giocatore (vittoria di campionato e Coppa Italia di Serie C2) e la dolorosa fine della squadra neroverde, le cui vicende sono ben note a tutti, la scorsa estate è arrivata la chiamata dei dirigenti del Loreto, società ambiziosa e vogliosa di ben figurare in Serie B. La squadra aprutina aveva scelto dunque di puntare su un bomber esperto per cercare di raggiungere almeno i playoff: impossibile non rispondere ad una chiamata che sapeva di sfida dal punto di vista personale. Fabiano Di Muzio si è messo a disposizione dei compagni offrendo loro la sua esperienza e ripagando alla fine la fiducia della società con 51 gol che neanche lui, forse, ottimisticamente avrebbe mai potuto pensare di realizzare. Alla base di numeri così importanti la solita umiltà e lo spirito di sacrificio di un evergreen del Calcio a 5 che a quasi 38 anni ha ancora la voglia di andare in campo come un ragazzino agli esordi e che quando gioca lo fa dando sempre il massimo.
Ora Fabiano Di Muzio si gode i risultati raggiunti in questa stagione, molti gli chiedono dove voglia arrivare e cosa farà nella prossima. Le risposte nella nostra intervista ….
Fabiano ….. i numeri per te in questa stagione appena conclusa sono da capogiro: 51 gol. Ti saresti mai aspettato quando hai iniziato l’anno a Loreto di raggiungere un traguardo simile?
“Sinceramente no: avevo tutta l’intenzione di fare bene, c’era una piccola incognita perché lo scorso anno avevo fatto una scelta diversa, quella del doppio ruolo di allenatore – giocatore, in una categoria come la C2, dura ma di livello inferiore rispetto alla B ovviamente. Per me ritornare in un campionato nazionale come la B, che non avevo mai disputato, con squadre molto attrezzate e giocatori forti è stata dura. Speravo, come detto, di fare bene visto che Loreto aveva messo su una buona squadra, puntando molto su me. È andata oltre le più rosee aspettative: mi sono impegnato molto la scorsa estate in vista di questa avventura nuova, sono stato più professionale del solito iniziando ad allenarmi in largo anticipo, perché volevo dare il massimo. L’approccio agli allenamenti è stato diverso: ho cercato di dare il massimo, cominciando anche da solo, ben prima dell’inizio fissato per il primo settembre con Loreto”.
È stato un anno fantastico, forse la tua migliore stagione ….
“Gli anni trascorsi a Pescara in A2 mi ero avvicinato alla cifra dei 50 gol, toccando quota 48 compreso i playoff, ora sono arrivato a 51 ed è un ottimo risultato. È stata una stagione strepitosa, peccato per l’uscita dai playoff e anche la sconfitta a tavolino in Coppa Italia. In quest’ultima competizione abbiamo sconfitto compagini che hanno vinto il loro campionato come il Bisceglie o altre come il Cisternino arrivato primo a pari merito pur perdendo alla fine per differenza reti. La Final Eight sarebbe stata un’altra esperienza bellissima per me visto che non l’ho mai disputata”.
Ti senti un esempio di professionalità nello per un ragazzo che magari si avvicina oggi al Calcio a 5?
“Questa è una mia speranza. Da anni lavoro anche con i bambini e sento questa vocazione: viene spontaneo “fare da chioccia” a ragazzi che magari stanno in prima squadra in età di under 18 o under 21, individuare quello che può avere le tue caratteristiche e cercare di aiutarlo trasmettendo tutta l’esperienza accumulata negli anni. Spero di essere un esempio anche a livello comportamentale. Credo che non si possa fare nulla se non si ha un atteggiamento adeguato, io non mi sono mai preso troppo sul serio. Mi rendo conto che il calcio a 5, pur essendo uno sport in forte crescita, per molti è ancora ritenuto fra quelli minori, io ci ho sempre messo umiltà e tantissimo impegno”.
Dove vuoi arrivare?
“Quest’anno abbiamo raggiunto l’obiettivo che la società ci aveva chiesto ad inizio stagione, i playoff, peccato poi uscire subito. Come si sa comunque i playoff stessi sono un terno al lotto, è tutto diverso dalla parte regolamentare del campionato, tutto si azzera e non c’è la possibilità di sbagliare. È stata un’annata intensa, ho giocato un minutaggio elevato, molto più di quando avevo qualche anno in meno, senza saltare neanche una partita. Lo scorso anno avevo intrapreso una strada diversa, scegliendo il ruolo impegnativo di allenatore. In seguito un po’ la voglia e la condizione fisica che ancora era dalla mia parte, ma anche la richiesta di alcuni miei compagni, mi hanno fatto optare per ricominciare a giocare. A Loreto invece l’ho fatto a tempo pieno: due anni fa avevo raggiunto 400 gol nella mia carriera ed in altri due anni siamo a quota 500, un traguardo fantastico.
Sono diciotto anni che gioco a calcio a 5, dunque facendo una media siamo a 25-30 gol a stagione con picchi come quello di questo campionato. A volte mi prendono in giro che conto i gol: per me è importante segnare perché dietro ogni singola rete c’è sacrificio, chi ha giocato o gioca mi può capire. Se penso alle 500 reti mi sembra impossibile essere arrivato a segnare così tanto. Ringrazio tantissimo i dirigenti del Loreto che hanno avuto fiducia in me chiamandomi dopo aver giocato un anno in C2. Sono stato benissimo quest’anno: quando si fanno tutti questi gol è sempre merito della squadra, del mister e della società che ti mettono nelle condizioni di poter giocare al meglio. Ora non penso al futuro, mi godo i bei risultati raggiunti di cui sono veramente orgoglioso”.