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Famiglie in difficoltà:approvato Regolamento fondo a sostegno reddito

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PESCARA – Il Presidente Commissione Politiche sociali Di Pino e l’assessore alle Politiche sociali Cerolini  hanno ufficializzato l’approvazione del  Regolamento  per accedere al fondo a sostegno  del reddito delle  famiglie in difficoltà. Infatti nella seduta  di ieri il  Consiglio comunale  ha approvato il relativo  documento con 25 voti a favore  che prevede contributi da mille a 2mila euro una tantum per garantire un sostegno concreto al reddito delle famiglie in difficoltà economiche, che hanno perso il lavoro negli ultimi ventiquattro mesi, comprendendo anche le famiglie monoparentali o straniere in cui almeno un genitore goda del permesso di soggiorno lungo.

Hanno sottolineato il Presidente Di Pino e l’assessore Cerolini:

la crisi economica che ha attanagliato i paesi occidentali sta producendo i propri effetti negativi, inevitabilmente, anche in Italia , danneggiando non solo i lavoratori dipendenti che hanno perso il proprio posto di lavoro per la chiusura di fabbriche e aziende, ma anche i titolati di contratti atipici, che non si sono visti rinnovare il rapporto di lavoro, o lavoratori autonomi e liberi professionisti, costretti a chiudere la propria attività e la partita Iva. E molte di quelle famiglie hanno più di un figlio minore a carico, un mutuo o un affitto da pagare, spese che non riescono più a fronteggiare.

Per dare un aiuto concreto a tali nuclei, l’amministrazione comunale ha deciso di erogare un contributo concreto, stanziando inizialmente 75mila euro, per poi incrementare ulteriormente la somma con altri 110mila euro, portando il fondo a 185mila euro complessivi.

Nei prossimi giorni verrà emanato il relativo bando e, secondo quanto già fissato dall’amministrazione comunale, potranno accedere al fondo tutte le famiglie che risponderanno a determinati requisiti ossia: avere almeno un figlio a carico convivente, di età non superiore ai 25 anni; essere residenti nel Comune di Pescara da almeno 24 mesi alla data di apertura del bando; avere un reddito Isee relativo alla dichiarazione dell’anno precedente pari o inferiore a 18mila euro; età di ciascuno dei coniugi non superiore ai 50 anni; nuclei familiari in cui uno dei genitori abbia perduto il lavoro nei 24 mesi precedenti all’emanazione del bando per licenziamento, cessazione del contratto, chiusura partita Iva se lavoratore autonomo, con o senza ammortizzatori sociali, e coloro che perdono il reddito di capitale derivante dalla condizione di socio di società di capitale (espediente che spesso maschera un lavoro subordinato non regolarizzato); residenza del nucleo nell’abitazione sulla quale sia stato contratto un mutuo per l’acquisto della prima casa oppure locazione. E ancora: i contributi verranno erogati anche a nuclei familiari monoparentali e, nel caso di separazione legale tra coniugi, il contributo potrà essere richiesto dal coniuge che ha l’affido in via prevalente ovvero con cui convivono i figli; nuclei familiari stranieri in cui almeno uno dei due coniugi abbia la residenza a Pescara e goda del permesso di soggiorno lungo (almeno 5 anni).

Ha detto Di Pino:

il Regolamento prevede l’erogazione di un contributo pari a un minimo di mille euro sino a un massimo di 1.500 euro; nel caso in cui dovessimo registrare dei residui, gli stessi verranno redistribuiti sino a un massimo di ulteriori 500 euro per ogni nucleo familiare, che dunque potrebbe raggiungere la somma massima di 2mila euro. I contributi verranno erogati ovviamente dopo la predisposizione della graduatoria stilata in seguito a un avviso che verrà pubblicato sull’Albo Pretorio e sul sito web del Comune.

Ha aggiunto Cerolini:

quello approvato oggi dal Consiglio comunale  rappresenta solo una delle misure predisposte dal nostro governo cittadino per supportare le famiglie in difficoltà, e nei prossimi giorni presenteremo anche il progetto del microcredito teso a favorire posti di lavoro, perché è evidente che, seppur fondamentale, l’amministrazione non può considerare esaurito il proprio compito erogando mille euro, piuttosto ora, anche attraverso il Piano Famiglia, dobbiamo incentivare la crescita del lavoro.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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