Il caso sarà discusso martedì in Consiglio regionale
L’AQUILA – Arriverà martedì in Aula l’interrogazione presentata dal presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo avente ad oggetto la nomina di Graziano Di Costanzo nel cda di Abruzzo Sviluppo. Il Consigliere regionale di Forza Italia chiede al Presidente D’Alfonso “se al momento della nomina avesse considerato il duplice ruolo di Di Costanzo, ovvero di controllore e controllato, visto che è direttore regionale della Cna, e se ritiene opportuno, basandosi sul principio della trasparenza, provvedere alla sostituzione al fine di evitare possibili incompatibilità quantomeno etica”.
“É bene ricordare che la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, di cui Di Costanzo è Direttore Regionale, è una struttura convenzionata con Abruzzo Sviluppo in quanto figura nell’elenco degli operatori territoriali per il microcredito. Formalmente – spiega Febbo –questo spiegherebbe e giustificherebbe chiaramente la sostituzione.
Ma questo è un caso emblematico di come il Governatore stia gestendo le nomine all’interno delle società controllate dalla Regione con un metodo riconducibile alla “prima Repubblica” e nel caso specifico anche “pasticciato”, per usare un eufemismo. In principio c’è stato il pasticcio con la scelta di Claudio Ruffini come presidente di Sviluppo Italia Abruzzo spa. Sin dalle ore successive a quella nomina avevo sollevato evidenti incongruenze tanto che lo stesso ex Consigliere regionale, membro della Segreteria di Giunta, aveva deciso di rinunciare a causa di alcune perplessità circa la conferibilità dell’incarico.
Non da ultimo l’incarico a Manuel De Monte quale presidente di Abruzzo Sviluppo. Altra scelta poco coerente da parte di D’Alfonso che ha puntato su un uomo del centrodestra candidato nelle liste di Forza Italia al Comune di Francavilla al Mare. Un trend che a quanto pare è stato confermato anche nelle ultime ore sempre sul capitolo nomine”. “Se Di Costanzo non ritenesse opportuno rinunciare e lo stesso D’Alfonso non provvederà alla revoca della nomina – conclude Febbo – chiaramente mi rivolgerò sono pronto allea Autorità competente in tema di corruzione e trasparenza”.