Febbo e Sospiri su Abruzzo Engineering: Tentano ma non riusciranno a salvare il “carrozzone rosso”

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I Consiglieri di FI: Salviamo i posti di lavoro veri e non gli apparati

PESCARA  – Nell’ambito del  piano di razionalizzazione delle società partecipate e controllate, la Regione Abruzzo intende  non solo mantenere  le sue quote di Abruzzo Engineering, ma   rilevare la quota posseduta da Selex  (30%) al fine di «conferire un nuovo impulso» alla società  in liquidazione per decisione della giunta Chiodi che la reputava  un carrozzone clientelare .

Su tale tema sono intervenuti ieri  il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri e il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo che spiegano:

“La Giunta regionale ha varato un ulteriore provvedimento che definire vergognoso è poco intervenendo ancora con un’altra operazione di “soccorso rosso”: non è che con la scusa dei lavoratori devono soccorrere tesserati del Pd e affini??.Con la delibera di Giunta regionale n.304 del 23 aprile scorso il Governo D’Alfonso ha stabilito l’acquisizione del capitale sociale di Abruzzo Engineering posseduto dal Selex (quindi un privato) pari al 30% in modo da garantire in capo all’Ente regione il totale controllo della società necessario per la sua configurazione come società in house.

Ma come è possibile pensare ad una manovra milionaria del genere quando l’Assessore Paolucci continua a urlare sul disavanzo di oltre 500 milioni del Bilancio regionale e mentre il Governo regionale chiede la restituzione del taglio tasse (Irpef e Irap), si tagliano i fondi per lo sviluppo (opere pubbliche per 70 milioni) e si continua con una politica che sta penalizzando pesantemente cittadini e imprese? Come lo spiegheranno agli abruzzesi? Questa operazione sembra dunque creare un precedente e quindi ci chiediamo se da oggi procederemo al salvataggio di tutte le imprese private che sono in difficoltà?

Quella che sembra emergere da questa triste vicenda – rimarcano Febbo e Sospiri – è la volontà della Regione targata D’Alfonso di salvare non tanto i posti di lavoro ma il carrozzone rosso, trasformando la società da privata a ‘in house’. Con l’indizione di una gara sui servizi, ad esempio, avrebbero potuto inserire delle clausole per il mantenimento dei livelli occupazionali evitando così un altro pesante sacrificio alle casse regionali.

A questo punto sfidiamo i membri della Giunta regionale a dichiarare pubblicamente: quanti tesserati del Pd e loro affini figurano nell’organigramma di Abruzzo Engineering e beneficeranno di questo provvidenziale salvagente e di un’assunzione a tempo indeterminato?

Vogliamo ricordare infine come in questi anni sia emerso come questa società avesse 2 obiettivi principali: affidare una commessa da 50 milioni di euro a una società di Finmeccanica, senza passare attraverso un’evidenza pubblica, e allo stesso tempo reclutare del personale che non si sarebbe occupato dei lavori, che poi ha eseguito Selex, selezionato anch’esso senza evidenza pubblica ma per contiguità politiche, sindacali o dirigenziali. L’aggiramento della gara che è stato evidenziato dalla stessa Unione europea che poi non ha riconosciuto il previsto finanziamento. Siamo sicuramente disponibili – concludono Febbo e Sospiri – ad aiutare i lavoratori reali ma indisponibili a far passare la variazione milionaria di bilancio necessaria per salvare il carrozzone”.

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