ABRUZZO –
In campo nazionale sono circa 12.500, per un controvalore di circa 431 milioni di capitale, i clienti privati in possesso di obbligazioni subordinate oggetto del recente decreto salva banche previsto in extremis dal governo Renzi.
A essere più esposti sarebbero 1.010 piccoli risparmiatori, per un controvalore di tali obbligazioni pari a 27 milioni di capitali.
Le soluzioni ad oggi prospettate per rimediare all’evidente ingiustizia posta in essere nei confronti dei predetti sfortunati “investitori” appaiono del tutto inadeguate: frutto di improvvisazione, di mancanza di una strategia generale e, soprattutto, basate su di una visione “assistenziale” da parte dello Stato.
La Federconsumatori Abruzzo dissente da detta impostazione, e ritiene che la corretta reazione a quanto accaduto debba e possa concretizzarsi attraverso due distinte ma connesse direttrici: la prima finalizzata a garantire il pieno ristoro del danno patito dai singoli risparmiatori; la seconda orientata ad accertare le responsabilità di chi aveva l’onere di controllare ed impedire che fatti simili potessero accadere e non lo ha fatto.
In questa ottica e anche al fine di dare voce a chi è rimasto coinvolto, suo malgrado, in quello che appare un vero e proprio scandalo, è indetta per lunedì 21 dicembre 2015 alle ore 16,00 una assemblea pubblica che si terrà in Francavilla al mare presso il museo Mumi (di fronte al palazzo Comunale) nel corso della quale si discuterà delle iniziative da intraprendere a tutela dei singoli.
Saranno presenti, fra gli altri, il presidente della Consulta legale della Federconsumatori Abruzzo avv. Vincenzo Di Lorenzo, e il vicepresidente nazionale della Federconsumatori Sergio Veroli.
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