PESCARA – Riciclo degli scarti produttivi, formazione e gamification per aumentare la sicurezza sul lavoro, concorsi di idee innovative tra i collaboratori d’azienda, sostegno economico ai diversamente abili delle comunità locali, ricerca di materiali a basso impatto ambientale e siti web aziendali accessibili a persone neurodivergenti.
Queste sono alcune delle esperienze emerse da dieci aziende abruzzesi che con coraggio e visione si fanno vicine alle persone e al territorio. Hanno raccontato il loro modo di fare impresa in modo nuovo e sono dieci realtà provenienti dalle quattro province della nostra Regione.
Il roadshow “I fenomeni di Economy” si è tenuto il 16 luglio nella sede di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico per raccontare di impresa e coesione territoriale. Settima tappa a livello nazionale di un’iniziativa del Gruppo Economy in collaborazione con Fondazione Symbola e l’Istituto Tagliacarne.
Sono saliti sul podio per raccontare come mettono in pratica questi principi: per Dyloan Maria Grazia Sanua, per Elital Guido Arista, per Ico (Industria Cartoni Ondulati) Rita Lancia, per Imm Hydraulics Lorenzo Panzone, per Luigi D’Amico Parrozzo Pierluigi Francini, per Maglificio Gran Sasso Giuseppe Di Stefano, per Texol Carmine Cimini, per Vaccarini Architetti Giovanni Vaccarini, mentre per Honda l’esperienza è stata raccontata in un video da Marcello Vinciguerra.
Per il Gruppo Marramiero l’imprenditore Enrico Marramiero ha sottolineato: “La sostenibilità conviene, basta cambiare la prospettiva spaziale e temporale. Creando una società attiva e un ambiente che sia bello, si riescono ad attrarre risorse umane giovani e smart di cui abbiamo davvero bisogno”.
Lorenzo Dattoli, Vice Presidente Confindustria Abruzzo Medio Adriatico ha evidenziato: “Dalla mattinata è emerso uno spaccato interessantissimo delle aziende della regione: dai loro racconti capiamo che hanno avviato un percorso, messo insieme la bellezza della tradizione con l’avvento tecnologico, per proseguire con la collaborazione con il sociale e i centri di ricerca. Abbiamo potuto focalizzarci sul fatto che la competitività non è solo data dalla qualità del prodotto: il valore aggiunto che l’azienda dà all’interno dello scenario industriale viene oggi accresciuta dalle connessioni con il sociale, dal welfare per i dipendenti, dalle connessioni con i centri di formazione, di ricerca e del credito. Queste aziende hanno evidenziato che la sostenibilità non è un’imposizione che si cala dall’alto, ma che se vissuta e respirata in azienda restituisce valore alle persone, al territorio e all’economia”.
Lo spunto per avviare il confronto tra alcune delle migliori pratiche aziendali viene dall’indagine del Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere che ha esaminato il livello di relazionalità delle imprese con i vari attori locali. Per l’Abruzzo, la coesione economica assume in molti casi tratti di rilievo: il 68,2% delle imprese ha relazioni con i dipendenti volte ad iniziative di welfare aziendali e il 32,1% delle imprese ha stretto relazioni con i dipendenti in termini di miglioramento delle competenze, il 23,5% ha rapporti con scuole e università. Se confrontiamo i dati con il Mezzogiorno e l’Italia dalla ricerca inoltre emerge come in generale la regione registri un grado di relazionalità inferiore sia alla media nazionale che in minore misura del Mezzogiorno. Ma per quanto riguarda le relazioni con gli stakeholder interni, cioè i dipendenti, la tendenza si inverte: il punto di forza delle imprese abruzzesi riguarda il tema del dell’aumento delle competenze dei propri dipendenti. Infatti, immaginando un’ipotetica classifica regionale l’Abruzzo è in 10 posizione in Italia per percentuale di imprese che hanno dichiarato di investire nella formazione per il miglioramento delle competenze e la qualificazione personale (54,5% vs 50,6% e 55,4%). Inoltre, il 68,2% delle imprese ha dichiarato un’attenzione particolare al tema del welfare aziendale, dato inferiore sia alla media del Mezzogiorno che italiana (rispettivamente 70,1% e 69,6%). Per quanto riguarda la propensione delle imprese a favorire in azienda la partecipazione dei dipendenti allo sviluppo di progetti di co-innovazione la regione mostra valori in linea con il Mezzogiorno e di poco inferiori alla media nazionale (32,1% contro il 32,5% nel Mezzogiorno e 34,7% in Italia).
La relazionalità con imprese, istituzioni e soggetti locali aiuta di fatto la competitività. Perciò il territorio, come insieme delle relazioni con i diversi soggetti che vivono la comunità locale, è un fattore di snodo per lo sviluppo nel perseguire una crescita sostenibile dove la competitività si coniuga con la coesione sociale.
Sono intervenuti all’evento Sergio Luciano, Direttore Economy – Investire e Alfonso Ruffo, Editore incaricato Economy Group e promotore dell’iniziativa che ha concluso: “Scambiare è un elemento di competitività, le aziende che interagiscono e praticano l’apertura, crescono meglio”.
L’evento si è svolto alla presenza di numerosi operatori del mondo economico e delle istituzioni, tra cui il sindaco di Pescara Carlo Masci, ed è stato trasmesso in diretta streaming.
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