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Confindustria L’Aquila sul fermo produttivo del 60% delle industrie

da Redazione

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L’AQUILA – Il 60 per cento delle industrie che operano in provincia dell’Aquila, al momento ha fermato le proprie attività. Sono oltre 3mila i lavoratori in cassa integrazione: questi i primi dati del report di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno sull’emergenza economica scaturita dal Covid-19.

“Nei prossimi mesi si prevede un drastico peggioramento dell’economia provinciale”, dichiara il presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Riccardo Podda, “con la diffusione del virus abbiamo registrato uno shock congiunto di offerta e di domanda: al progressivo e necessario blocco di molte attività economiche sul territorio provinciale ha fatto seguito un crollo della domanda di beni e servizi, sia dall’interno che dall’Estero, “in linea con le previsioni nazionali, qualora la fase acuta dell’epidemia finisse a maggio avremmo una caduta cumulata del Pil, nei primi due trimestri del 2020, del -10%, con una successiva risalita lenta ed una stima del -6% per fine anno. Ogni settimana in più di blocco normativo delle attività produttive potrebbe costare una percentuale ulteriore di caduta del Pil di almeno lo 0,75%”.

I dati, in provincia dell’Aquila, confermano il momento di stallo che sta vivendo il comparto industriale. “Il 60% delle industrie associate ha fermato la propria attività, facendo ricorso agli ammortizzatori sociali introdotti con Decreto legge 18/2020”, spiega il direttore di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Francesco De Bartolomeis, “sono oltre 3mila i lavoratori coinvolti, al momento. Le previsioni per il nostro territorio sono peggiori rispetto al quadro nazionale, in quanto stanno venendo al pettine i nodi strutturali, più volte evidenziati, legati alla situazione delle aree interne. Anche nella fase di emergenza dettata dal coronavirus, a farne maggiormente le spese sono i comprensori in ritardo di sviluppo, l’Abruzzo interno e la provincia dell’Aquila in particolare, con tassi di disoccupazione e di inattività molto elevati. Occorre sostenere in maniera decisa, incisiva e tempestiva la gracile economia della nostra provincia”.

Il presidente Podda, rimarca la necessità “di un sostegno alla liquidità delle imprese, con linee di credito a tasso zero e tempi di restituzione molto lunghi, a 30 anni, come più volte ha proposto Confindustria a diversi livelli. In questo momento, oltre alle tante ed utili misure adottate, occorre mettere in condizione le imprese di poter pagare lavoratori e fornitori. In caso contrario, lo scenario socio-economico subirà effetti devastanti. Sarà fondamentale”, conclude Podda, “garantire il flusso dei pagamenti per i crediti vantati dal sistema delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione, a partire da quelle che svolgono servizi essenziali per la collettività, rilanciare gli investimenti pubblici in infrastrutture e servizi per i territori, mettendo a sistema le risorse già programmate ed assegnate per definire, insieme al Governo, il percorso per traguardare l’apertura dei cantieri”. Confindustria sollecita, infine, la costituzione di un sistema di incentivi automatici finalizzati all’acquisto di servizi per la digitalizzazione dei processi, l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale nell’ottica di Industria 4.0, per il finanziamento di progetti di sviluppo innovativo, investimenti nelle infrastrutture e tecnologie Ict e nel rafforzamento delle competenze digitali dei lavoratori delle piccole e medie imprese”.

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