Ferrante, lettera aperta alle istituzioni regionali

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Sospesi i contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche: la disapprovazione del Presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo

MONTESILVANO (PE) – La Regione Abruzzo ha falciato le gambe a chi le gambe non le ha più! con tale monito esprime la sua disapprovazione il Presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, Claudio Ferrante riguardo alla decisione regionale notificata recentemente.

Giorni fa infatti, attraverso una nota, la Regione Abruzzo ha comunicato ai Comuni che lo Stato non trasferisce più risorse per la copertura finanziaria della legge 13/89, relativa all’ abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. Numerose famiglie e associazioni che si occupano di handicap hanno espresso tutto il loro disappunto e la loro amarezza per una simile disposizione, prima tra tutte l’assessore comunale alle Politiche Sociali Stefania Pezzopane che ha definito:

Vergognoso il taglio della Regione alle barriere architettoniche

E oggi è pervenuto anche il biasimo di Ferrante attraverso una lettera aperta che riportiamo per intero:

Siamo sbalorditi e increduli di fronte ad un atteggiamento politico sconsiderato, che non ha precedenti nella storia della nostra repubblica! La Legge dello stato italiano, la numero 13 del 1989 è stata una vera conquista non solo culturale per le associazioni e le persone con disabilità, perché rappresentava una svolta per chi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo è costretto a vivere nelle proprie abitazioni e nelle città con il problema serio dell’accessibilità.

Vivere con e tra le barriere, come ad esempio non poter più rendere accessibile l’alloggio, installare rampe, ascensori o modifiche di distribuzione interna ( allargare porte, adeguare bagni – cucine, ecc. ) installare impianti di segnalazione ( per non vedenti o non udenti ) o migliorare i percorsi per rendere più fruibile lo spazio significa, non vivere! La regione Abruzzo con lettera del 6 aprile u.s. ha informato tutti i cittadini che non sarà più possibile usufruire dei benefici economici in questione. Questo brillante provvedimento consentirà a chi non potrà permetterselo autonomamente, di non poter usufruire dei servizi igienici, di uscire di casa, non poter incontrare persone, andare a lavorare o a far la spesa, insomma non poter godere nemmeno dei più elementari diritti di cittadinzanza.

Paraplegia, tetraparesi, sclerosi multipla, SLA, distrofia muscolare ed altre malattie gravissime. Di questo parliamo! Di persone che percepiscono 260 euro di pensione d’invalidità mensili, non di indennità di 5.000, 10.000 o 15.000 euro al mese previste per chi rappresenta le istutuzioni regionali che non hanno nemmeno il buon senso di vergognarsi di fronte ad un provvedimento che contrasta con i principi previsti dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Questo provvedimento colpisce il passato, il presente e il futuro. Sono migliaia le persone abruzzesi portatori di handicap che hanno anticipato somme di denaro per abbattere le barriere nelle proprie abitazioni e che devono ricevere fondi.

Ci appelliamo al Governatore della Regione Abruzzo Chiodi, agli Assessori Gatti e Di Paolo, alla Giunta Regionale ed all’intero consiglio, per quanto di competenza, affinchè, immediatamente venga, non solo, ritirato questo aberrante provvedimento, ma siano sbloccati i contributi fermi fin dal 2007. Se questo non accadrà ci sarà una mobilitazione regionale senza precedenti, anche perché ormai di fatto in Abruzzo è stato smantellato lo stato sociale.

Pubblicato da
Annarita Ferri

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