PESCARA – Sono stati i ‘ragazzi’ di Don Palmerino, le cinque generazioni di giovani cresciute all’interno della Parrocchia della Beata Vergine Maria del Rosario di via Cavour, ad aver festeggiato i 90 anni di Don Palmerino, parroco storico della chiesa, nata inizialmente in un garage e poi pian piano trasformata in quella importante comunità della zona nord di Pescara che è oggi.
Con una iniziativa a sorpresa, concordata con Don Rodolfo che anni fa è subentrato allo stesso Don Palmerino nella guida della parrocchia, i suoi ‘ragazzi’ hanno animato la celebrazione eucaristica, riservandogli poi un messaggio finale tra la commozione generale di chi si è ritrovato nelle mille iniziative promosse dal parroco dai capelli bianchi, un pioniere che ha voluto la nascita del Meg, dell’Azione Cattolica, della Schola Cantorum, sostenitore della piccola squadra di calcio della Real Zanni e fondatore del giornalino parrocchiale ‘Crescere Insieme’.
“Il nostro – ha spiegato Lorena Silvetti, una delle organizzatrici – è stato un piccolo tributo a un parroco che ci ha aiutato a crescere, che ci ha presi per mano quando eravamo bambini o poco più che adolescenti e ci ha visto diventare oggi mamme, papà, impegnati nel volontariato, nel lavoro, e ci ha sempre sostenuto con una parola di sostegno, di incoraggiamento quando eravamo in difficoltà. Per noi Don Palmerino è stato un secondo papà: negli anni ’50 la chiesa che oggi vediamo non esisteva, Don Palmerino celebrava messa nel garage di Mettimano e, con grande caparbietà, è riuscito a far edificare la nostra chiesa, e al tempo stesso a organizzare i gruppi del catechismo, accompagnandoci in mille attività, di ciascuno intuiva le propensioni e ci incoraggiava a seguirle. Almeno 5 generazioni di ragazzi del quartiere sono cresciuti sotto i suoi insegnamenti e, pur vivendo in molti casi in altre città, oggi abbiamo scelto di ritrovarci tutti in chiesa per dirgli il nostro grazie e festeggiare i suoi primi 90 anni”. Alle 11.30 in punto Don Palmerino ha visto entrare e sfilare dinanzi a lui i catechisti, gli adolescenti della prima Comunione, gli ex piccoli calciatori in erba, e a quel punto ha intuito l’evento a sorpresa organizzato in suo onore, tra le lacrime di gioia e il sorriso e il piacere di aver ritrovato i ‘suoi ragazzi’.
