Oggi l’esigenza di un contatto intergenerazionale è ancora più forte considerata la situazione di necessario contenimento della tecnologia nella vita dei nostri bambini che, come noto, porta i nostri figli e nipoti spesso a preferire rapporti e giochi tra loro mediati dal mondo digitale piuttosto che relazioni umane, sociali e di gioco che prevedano l’incontro personale.
Il tema della festa dei nonni di domani, alla quale sono invitate le scuole della città, le famiglie, i nonni, la cittadinanza ed esponenti di associazioni legate all’Età dell’Oro, sarà quello del Dialogo Intergenerazionale che permette di riscoprire i valori universali che mai sono modificati dal progresso o dall’evoluzione tecnologica, che apporta grandi vantaggi in termini di organizzazione ed ottimizzazione, ma resta sempre uno strumento e non un fine delle nostre esistenze.
Questa consapevolezza va rafforzata nei nostri giovani che, essendo nativi digitali, sono a volte senza difese rispetto alla invasività dei mezzi social e della navigazione internet, di per sé mezzi utilissimi ma sicuramente inadatti e dannosi se destinati ad occupare ogni momento della vita dei nostri studenti. Come comunicavano i nonni da bambini e ragazzi? Come
studiavano? Come giocavano? Dove si incontravano? Quale rapporto avevano con gli adulti? Alcune delle domande che permetteranno ai più piccoli domani di riflettere su una vita possibile e piena di valore seppur diversa da quella di oggi.
L’incontro di domani sarà un segno della possibilità di un dialogo che apre le menti dei bambini e permette a coloro che hanno raggiunto l’Età culmine della loro vita, e per questo età definita dell’Oro, di dare una forte testimonianza valoriale di cui oggi i giovani hanno un grande bisogno. L’empatia, che rappresenta un elemento fondamentale per la costruzione di relazioni autentiche, è anche la base dell’esercizio del senso civico della condivisione, della comunità, della percezione e della considerazione che si vive con altri e anche per gli altri. Tramite l’Educazione Intergenerazionale, allora, nel momento in cui bambini e anziani si incontrano, ricercano o confermano il senso della propria vita creando un ponte empatico tra quelli che sono spesso intesi come i poli opposti dell’esistenza ma che in realtà sono profondamente legati e devono camminare insieme” lo riferisce in una nota l’assessore Valeria Toppetti.
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