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Festa del Primo Maggio 2021, la nota di Rifondazione Comunista

da Redazione

festa primo maggio 2021

TERAMO – Il Circolo di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea partecipa alla Festa del Primo Maggio, giornata internazionale dei lavoratori, sostenendo le lotte sindacali e le mobilitazioni operaie, denunciando i tanti disagi e le ingiustizie subite dalle classi lavoratrici nel nostro territorio. Si legge di seguito nella nota:

“Esprimiamo tutto il nostro sostegno al personale del trasporto scolastico teramano. Si tratta di ben 200 persone che, data della chiusura delle scuole, non hanno potuto lavorare e nel contempo a causa di un cavillo normativo, non hanno potuto accedere alla cassa integrazione. Di fatto, come denunciato dalla Filt Cgil, nonostante l’intervento della Prefettura di Teramo presso il Ministero del Lavoro e varie segnalazioni all’Assessorato al lavoro della regione ben 200 lavoratori sono stati lasciati senza reddito per mesi interi. Il nostro pensiero va alle tante famiglie degli autisti ed assistenti degli scuolabus del teramano, già colpiti da bassi redditi dovuti a contratti part-time di poche ore settimanali e poi lasciati ad importo zero, senza stipendio nel mese di marzo. Costretti a vivere nell’attesa di soldi che non arrivano a causa di questi gravi e vergognosi ritardi della classe politica che governa il nostro paese.

Durante la pandemia i redditi dei lavoratori dipendenti in Italia si sono ridotti del 7,5% e si sono persi quasi un milione di posti di lavoro soprattutto precari, “partite iva”, giovani e donne. Tanti lavoratori si sono ammalati, con gravi conseguenze, anche perché molti padroni non volevano tenere chiuse le aziende durante il lockdown e nemmeno garantire misure di sicurezza adeguate. E ora vogliono eliminare quota 100 per i pensionamenti e togliere il blocco dei licenziamenti, facendo pagare sempre più la crisi ai lavoratori. Certi settori capitalisti hanno fatto e stanno facendo enormi profitti, se pensiamo alle grandi aziende farmaceutiche, alla grande distribuzione e al settore informatico. Se il lavoro diminuisce, si distribuisca il lavoro esistente tra tutti quelli che ne hanno bisogno, si riduca l’orario a parità di salario, si creino posti di lavoro non precari! Si faccia un piano di interventi pubblici per creare posti di lavoro utili, a partire dalla sanità e dalla scuola. Si ristabiliscano tutti i diritti dei lavoratori, a partire dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che vietava il licenziamento senza giusta causa.

Dopo Pasqua e 25 aprile, anche nel giorno della Festa dei Lavoratori il governo Draghi e gran parte delle regioni mostrano la propria mancanza di rispetto per i dipendenti del commercio. Cassiere/i sono stati in prima linea durante questa pandemia e la categoria ha subito nel 2020 un aumento dei decessi del 67%. Eppure governo e regioni non li hanno inseriti tra le categorie da vaccinare subito. E grazie a una legge di liberalizzazione selvaggia delle aperture voluta da centrodestra e centrosinistra in tanti saranno costretti a lavorare anche il Primo Maggio. Rifondazione Comunista esprime un sentito ringraziamento a tutte le operatrici e gli operatori dei supermercati, della media e grande distribuzione, dei centri commerciali per i sacrifici che stanno affrontando in questa emergenza.

Anche quest’anno, a causa della pandemia, sarà un 1° maggio insolito senza cortei e manifestazioni popolari in piazza. Purtroppo mancheranno anche, per la seconda volta dal dopoguerra, molti dei tradizionali “alberi di maggio” con le bandiere rosse issate nei centri della Val Vibrata. Sin dall’Ottocento la Festa dei lavoratori è un momento di incontro, di partecipazione “di classe” per tutti i proletari e non a caso fu abolita durante la dittatura fascista. Da comunisti continuiamo a batterci con le nostre ragioni politiche e ideali per la difesa dei lavoratori, sempre più calpestati dalle ingiustizie e dalle barbarie di questo sistema capitalistico e per l’attuazione del disatteso “diritto al lavoro”, sancito nella Costituzione. Buon Primo Maggio a chi difende il posto di lavoro, a chi lo cerca, a chi lo ha perso, a chi è precario, sfruttato o sottopagato. Il lavoro è libertà e dignità, non merce per creare profitto e ricchezza”.

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