TERAMO – Sulla festa della Donna e sulle manifestazioni organizzate anche dalla Consulta per le Pari opportunità del Comune di Teramo, interviene il sindaco Gianguido D’Alberto: “Mi unisco alle ragioni che in questo 2021 danno un senso diverso alla Festa della Donna. L’occasione è una opportunità per ricordare che la lotta alla violenza deve assumere una dimensione ampia, con una prospettiva universale, non divisiva e rappresentativa di un sentimento comune ai più. Proprio in rispetto della universalità del tema e della stessa sensibilità dimostrata già in più occasioni dai teramani, va sottolineato come argomenti di questa natura non devono essere condizionati da visioni politiche o ideologiche, ma devono esprimere il proprio significato in un senso unificante e condiviso”.
Come noto, le donne della Consulta per le Pari Opportunità del Comune di Teramo e quelle della Commissione Pari Opportunità della Provincia hanno deciso di sottolineare la ricorrenza dell’8 marzo mettendo al centro delle celebrazioni la drammatica attualità del femminicidio.
A cura della Consulta comunale, domani Domenica 7 marzo, sulla scalinata del Duomo saranno sistemati 85 palloncini, esattamente quante le donne vittime di violenza fra il 2020 e i primi mesi del 2021. L’iniziativa si aggiunge a quella della Commissione Provinciale Pari Opportunità che illuminerà curerà con un rosa intenso la facciata della Cattedrale.
Graziella Cordone, presidente della Consulta per le Pari Opportunità del Comune di Teramo: “Ciò che l’8 marzo deve ricordare, è la necessità ormai antica di un cambio radicale nella cultura umana: la donna non deve più essere considerata come inferiore! Non è più accettabile che si pensi ad essa come un oggetto da usare, sfruttare e poi accantonare! La donna è un essere umano, tanto dignitosa quanto l’uomo, tanto di valore quanto l’uomo. Se una ‘superiorità’ va affermata, è quella della dignità per tutti! Questa giornata sarebbe ben spesa se culturalmente il maschio dimostrasse non solo di accettare, ma addirittura capire e fare propria la cultura della vera parità, della pari dignità, del confronto vis a vis con un essere… che non è lì semplicemente ad ‘aggiungersi’ a lui, a fare da corollario estetico ma a rendere insieme con lui questa società migliore, per onorare il suo contributo, spesso alternativo, e non come ‘valore aggiunto’! Dobbiamo riconoscere tutto ciò, senza se e senza ma”.
L’assessore alle Pari opportunità e contrasto alla discriminazione di genere, Ilaria De Sanctis aggiunge: “La pandemia ha purtroppo aggravato un problema storico; la forzata condizione di convivenza, ha creato in alcuni casi situazioni di profondo malessere, se non veri e propri drammi. L’assessorato al Sociale del Comune ne ha seguite alcune, nel giusto riserbo, aiutando e sostenendo le donne (e i figli); mi piace rilevare che va rilanciata l’idea che quando si verificano casi di maltrattamenti, non devono essere le donne ed i minori ad abbandonare le abitazioni in cui vivono ma, al contrari, gli uomini, i responsabili delle violenze fisiche e morali. L’assessorato continuerà ad aver occhio vigile su questi temi, con la consapevolezza provata dai fatti che si tratta di situazioni che si verificano anche nel nostro territorio”.
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