SPOLTORE – I documenti che raccontano il ruolo della città di Spoltore nella Resistenza sono per la prima volta raccolti in un libro, a cura di Jörg Grünert, Cam Lecce, Nicola Palombaro e Luca Prosperi. Durante la presentazione, in occasione della Festa della Repubblica in Sala Consiliare, il sindaco Luciano Di Lorito ha sottolineato come la pubblicazione debba essere un punto di partenza: “Sono appena stato a casa di Alberto D’Anniballe, l’ultimo vivente tra i concittadini appartenuti alla banda di partigiani di Spoltore. Mi ha colpito la sua straordinaria lucidità, a 97 anni. Spero che la prossima amministrazione renda giornate come questa ricorrenti. Abbiamo stampato di questo libro 500 copie, tante andranno nelle classi della scuola media Dante Alighieri, che hanno partecipato attivamente al progetto”.
Tutto nasce dalla riscoperta della relazione del sindaco di Pescara Giovannucci sulla banda. La storia di Spoltore nel periodo che va dall’8 settembre 1943 al 10 giugno 1944, data tragica dello scoppio di una mina in via Ripoli, ha così ripreso vita consegnando ai 4 curatori del testo uno scenario rimosso dalla memoria collettiva. Spiega l’introduzione: “Il presente lavoro che si situa a metà strada tra saggio storico e inchiesta giornalistica, ha il compito di ricostruire quel periodo attraverso saggi e testimonianze”. Quel giorno di giugno persero la vita 14 persone: Erminio Berardocco (19 anni), Maria Buovivere (15), Giovanni Pellegrini (70), Leonida Gianfagna (28), Sabatino Valdo Prosperi (13), Filomena Terrenzio (60), Antonio Senatore (38), Enrico Mennilli (47), Nicola Colaiezzi (12), Americo Di Lorito (14), Francesco Baldini 18), Achille Appignani (14), Vincenzo D’Onofrio (16).