Festival internazionale Pietre che cantano 2015

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Sabato prossimo l’evento di chiusura della XVI edizione, intitolata “L’altra metà del suono”, presso Palazzetto Sebastiani  a Rocca di Mezzo 

L’AQUILA – Si concluderà sabato 22 agosto 2015 presso il Palazzetto Sebastiani  a Rocca di Mezzo la  XVI edizione del  Festival internazionale Pietre che cantano, che con  la Direzione artistica di Luisa Prayer, ha proposto eventi a Celano, Ocre, Fontecchio, L’Aquila, Rocca di Mezzo, San Demetrio Ne’ Vestini, Tione degli Abruzzi  a partire dal primo agosto scorso.Quattordici appuntamenti di musica, teatro e cultura e una trentina fra artisti e ospiti per l’edizione  intitolata “L’altra metà del suono”. Un tributo alla forza e all’importanza delle donne, nel mondo dell’arte e nel corso della storia, nel centenario della nascita di Elizabeth Schwarzkopf, Edith Piaf e Billie Holiday.

L’evento di chiusura  prevede:

Ore 17.30 – Incontro con la giornalista LUCIA GORACCI
Dalla Grande Guerra agli scenari contemporanei, una riflessione sul ruolo della donna

Ore 21.30 – Concerto
Serata 1915

VALENTINA COLADONATO, soprano
DORIS LAMPRECHT, mezzosoprano
UMBERTO CLERICI, violoncelloclude sabato 22 agosto, con un doppio appuntamento e la presenza di un’ospite d’eccezione, una donna che rifletterà sulla ruolo della donna nella storia: Lucia Goracci.

La serata è interamente dedicata al 1915.

Lucia Goracci, pluripremiata giornalista italiana, in Rai dal 1995 e dal 2013 inviata di RaiNews24.
La Goracci ha raccontato eventi della storia contemporanea direttamente dai luoghi in cui tutto accadeva.
Nei suoi reportage televisivi dal Medio Oriente e dalla Siria, dall’Iran e dall’Irak, ha raccontato la realtà anche sociale degli scenari di guerra contemporanei.
Di recente nel 2012 ha seguito elezioni parlamentari in Iran, elezioni in Libia, crisi siriana (Idlib), presidenziali americane. Nel 2015 ha raccontato da vicino la guerra all’ISIS, dentro Kobane nei giorni della liberazione della citta’  (gennaio); l’altra area della Rojava curda (Qamishli) e monte Sinjar, emergenza Yazidi (Marzo); la guerra all’ISIS in Iraq (Baghdad, provincia di Anbar); l’accordo sul nucleare iraniano (Teheran, luglio).

Tra i numerosi premi ricevuti dalla Goracci l’importantissimo Premio Ilaria Alpi 2011, e nel 2014 il Premio Luchetta.

Nella giornata conclusiva del Festival Pietre che cantano, Lucia Goracci aprirà una riflessione che parte dal recupero di memorie storiche, datate 1915, un anno difficile e durissimo in cui la Guerra illuminò però di nuova luce il ruolo delle donne nella società: si tratta di estratti dai reportage in Belgio della giornalista australiana Louise Mack, e di testi tratti da “Pages inédites sur la femme et la guerre”, pubblicato a Parigi a cura della inglese Mary Mellor, nell’anno in cui in Gran Bretagna le donne guadagnavano il diritto di voto.

Alle 21.30 concerto che conclude la XVI edizione di Pietre che cantano: Serata 1915, che vedrà la partecipazione di un gruppo eccezionale di sei musicisti italiani e francesi: il soprano Valentina Coladonato, artista particolarmente attiva sulla scena della musica moderna e contemporanea, il mezzosoprano Doris Lamprecht, austriaca di nascita ma attiva principalmente in Francia, una delle più importanti voci d’opera d’Oltralpe.

Con loro il violoncellista Umberto Clerici, tra i più importanti a livello internazionale, unico violoncellista italiano assieme a Mario Brunello ad avere vinto un Premio al celebre Concorso Čajkovskij di Mosca, e attualmente professore di violoncello presso l’Università di Sydney.
Con loro tre pianisti: il francese Jean-François Ballèvre, tra i più stimati accompagnatori del repertorio vocale in Francia, e gli italiani Marcello Candela e Luisa Prayer.
Il programma è tutto giocato sul rapporto musicale tra Italia e Francia in quegli anni.
Oltre alla Sonata per violoncello pianoforte di Debussy, verranno eseguite le “Pagine di guerra” di Casella, il trittico debussyano per due pianoforti “En blanc et noir”, liriche di Lili Boulanger, il ciclo francese di Casella “L’Adieu a la vie” (testi di Tagore tradotti da Andrè Gide): tutti brani composti nel 1915, in cui si riflettono le inquietudini di un’epoca di rivolgimenti politici e tensioni sociali.

Biglietti: intero € 10 –  ridotto € 8 (per studenti fino a 26 anni)
Ingresso gratuito per bambini fino ai 12 anni

Informazioni e prenotazioni:
+39.338.2511945 info@pietrechecantano.it – www.pietrechecantano.it

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Redazione

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