Ieri alla degustazione “Questione di Cru: viaggio nella micro Dop Tullum” in scena vini dalle rese limitate e tecniche rispettose dell’ambiente e della qualità originaria delle uve
VERONA – Qualità, storia, ricerca. Questi i pilastri della produzione dell’azienda vinicola Feudo Antico, nata nel cuore dell’Abruzzo per rivitalizzare le produzioni autoctone. Un progetto di archeo-enologia che ha ispirato la Dop Tullum, tra le più piccole d’Italia e la prima territoriale d’Abruzzo.
Una produzione strutturata per cru, affinché ogni vino abbia origine in un territorio ben circoscritto, individuato in base a un’indagine approfondita, un rigido disciplinare produttivo che prevede solo vigneti collinari o montani ad alta densità (non inferiore a 3.300 ceppi per ettaro).
A lasciarsi sorseggiare in occasione della degustazione “Questione di Cru: viaggio nella micro Dop Tullum” svoltasi oggi sono stati il Pecorino Tullum Dop 2015, un bianco dalla solida armonia, il Passerina Tullum Dop 2015, di ottima freschezza, sottile mineralità e intense note frutatte; e i rossi: Rosso Tullum Dop 2012, che si distingue per la forte personalità, la complessità olfattiva e le note fruttate arricchite di eleganti nuances speziate, e Rosso Riserva Tullum Dop 2011, un rosso di grande equilibrio che coniuga forza, eleganza e carattere.
Vini premiati con numerosi riconoscimenti, sia in Italia e sia all’estero: i Cinque grappoli della Guida Bibenda Vini d’Italia 2016 al Rosso Riserva Tullum Dop 2011, medaglie per i due rossi Tullum al Mundus Vini 2015 e al Decanter World Wine Awards e al Merano Wine festival 2015. I riconoscimenti sono molti anche per i bianchi autoctoni della Dop Tullum: al Concours Mondial de Bruxelles 2015 sia Pecorino, sia Passerina hanno conquistato la medaglia d’argento e il Pecorino Tullum Dop 2013 ha ricevuto la medaglia d’oro al Challenge International du Vin 2015.
Un’esperienza, quella della Dop Tullum, che ha spinto un pool di ricercatori dell’Università di Milano coordinato dal Prof. Attilio Scienza a realizzare un progetto di zonazione,per approfondire la conoscenza delle caratteristiche peculiari del terroir tollese e consentire ai viticoltori di operare con crescente consapevolezza, per produrre meglio, senza spreco di risorse e nel rispetto dell’ambiente.
I vini in degustazione – come tutti i vini Feudo Antico – sono certificati Magis, il più avanzato progetto per la sostenibilità della produzione del vino in Italia. L’attestato – il primo ad essere rilasciato in Abruzzo – certifica l’applicazione di un approccio basato sul rispetto per la terra e per il consumatore, in un’ottica di sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica.
In Feudo Antico la vendemmia 2015 ha prodotto 2.000 quintali di uve, in prevalenza di Montepulciano d’Abruzzo insieme ad altre varietà autoctone per una produzione di 100.000 bottiglie commercializzate in tutto il mondo.