Riceviamo e pubblichiamo la nota di Giancarlo Odoardi, Presidente di FIAB Pescarabici
PESCARA – Alcuni anni fa mi venne chiesto, dall’allora Presidente uscente, se avessi voluto occuparmi dell’associazione Pescarabici, con cui all’epoca ero solo marginalmente coinvolto.
Vista la concomitante pratica, già da allora assidua, di ciclismo urbano, dovuta soprattutto ad una deriva giovanile, o poi anche e comunque un po’ lusingato dall’insistenza della richiesta, alla fine dissi di si.
FIAB, la Federazione Nazionale a cui Pescarabici aderisce, chiedeva continuità di azioni e presenza sul territorio. Con un gruppetto di base, ci rimboccammo le maniche e cominciammo a lavorare.
Dopo aver partecipato ad alcune azioni formative nazionali, mi sono ritrovato a “capo” di un Consiglio Direttivo affiatato e convinto, con una forte consapevolezza. Dopo breve si era già riusciti a mettere su una struttura funzionale delle attività, che ancora oggi resiste, soprattutto grazie a tanti soci che poi si sono avvicendati nelle diverse cariche.
Appartengono a quell’epoca le prime edizioni del Tour dei Ponti di primavera, sempre molto affollato, poi della Biciclettata Adriatica di giugno, e poi ancora di Day Bike Day di settembre, tutte manifestazioni che prima non esistevano e che adesso gli appassionati aspettano come fossero delle feste ricorrenti.
Ad affiancare gli eventi vennero il sito web, le newsletter, le denunce, le proposte, e poi recentemente anche i primi riconoscimenti nazionali, come la Conferenza dei Presidenti delle associazioni FIAB dello scorso anno a Pescara, e aperture di confronto con le rappresentanze di più alto livello istituzionale.
Ma anche impegni di maggiore responsabilità, come l’inserimento ufficiale di nostre idee e proposte direttamente nel documento di insediamento della nuova Giunta comunale cittadina, nonché la partecipazione a tavoli di lavoro su temi di ampio rilievo tematico e territoriale.
Ovviamente dietro tutto ciò c’è sempre stata anche tanta fatica, tanto confronto, tanto tempo tolto al lavoro e allo svago, alternato, a volte, anche a momenti di sconforto.
Tante le persone che si sono avvicendate nel consiglio direttivo, sempre cariche di suggerimenti e di proposte: Maria Carla, Claudio, Pierluigi, Guya, Alessandra, Gabriele, Eliana, Mimmo, Filippo, Laura, Enzo, Valerio, e poi Annamaria, Francesca, Marco, Fiorello e altri ancora.
Ma più si diventa noti e più si è esposti, al consenso ma anche al dissenso. E’ normale, ma bisogna tenerne conto e, se non altro per gestire al meglio le relazioni, sapersi conseguentemente regolare.
Recentemente ho partecipato a un concorso pubblico indetto del Comune di Pescara per la copertura di un posto con qualifica di esperto in comunicazione per il sostegno alle attività del Centro di Monitoraggio e Gestione della Sicurezza Stradale, risultando primo classificato.
Per gli impegni che sono richiesti, per una certa concomitanza tematica con le attività svolte dall’associazione, al fine di evitare possibili situazioni di conflitto tra le diverse mansioni attribuite e poter quindi lavorare, nella nuova veste, con la dovuta e necessaria tranquillità, per evitare malintesi e dubbi circa ruoli e competenze degli eletti con cariche apicali, pur non avendo ancora sottoscritto alcun contratto ufficiale, ho ritenuto opportuno rimettere al Consiglio Direttivo il mandato di Presidente dell’Associazione.
In concomitanza con l’insediamento in Comune della nuova compagine di governo, non c’è voluto molto perché nell’arena politica, prim’ancora dell’indizione di bandi e concorsi, si alzassero le prime voci su presunti opportunismi, entrate e uscite da porte e finestre, certezze di nomine con attribuzioni arbitrarie di qualifiche professionali, dichiarazioni ufficiali sostituite da dubbi e incerti titoli giornalistici, resoconti di storie piegati a ricostruzioni lacunose e tanto altro ancora di cui ho perso un po’ il conto e che nel tempo ho fatto fatica ad inseguire. Ho ritenuto opportuno evitare situazioni di “attriti indotti” per non ritrovarsi a “combattere per conto terzi”.
Ecco quindi, molto semplicemente, le ragioni delle dimissioni.
Come associazione abbiamo sempre avuto altre cose di cui occuparci, piccole, ma certamente impegnative per quelle che sono le nostre forze e risorse. Tutte le funzioni di rappresentanza nonché organizzative sono demandate alla Vice Presidente che resterà in carica fino a nuove elezioni.
Giancarlo Odoardi