TERAMO – La locale associazione FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – costituitasi a Teramo qualche mese fa, prende posizione sull’accordo firmato nei giorni scorsi tra Comune, Università e ADS, per la costituzione di un Urban Center che si occupi di mobilità dolce, con particolare riferimento ai collegamenti verso il polo universitario.
“La notizia – dichiara il presidente dell’associazione, Gianni Di Francesco – è senza dubbio positiva, in quanto testimonia un rinnovato interesse dell’amministrazione comunale e del mondo universitario verso una tematica fondamentale per la vivibilità della nostra città, interesse che ha portato all’attivazione del progetto MO.VE.TE. che prevede la creazione di velostazioni in città e la realizzazione di brevi tratti di piste ciclabili”.
“Ma, a parte il fatto che l’Urban Center è altra cosa rispetto ad un singolo accordo tra Enti ed istituzioni – evidenzia Di Francesco – il tema della mobilità necessita di un approccio più ampio e, soprattutto, condiviso con tutte le realtà del territorio. Teramo è in ritardo con l’approvazione del Piano Urbano della Mobilità e non ha un piano della mobilità ciclistica – biciplan. In Abruzzo esiste una legge regionale in materia, la 8 del 2013, mai applicata dai comuni, e anche a livello nazionale, con la Legge 2 del 2018, sono stati stabiliti obblighi per le amministrazioni, che purtroppo rimangono sorde ad ogni sollecitazione”.
“Come FIAB – conclude il presidente dell’associazione – a livello locale e nazionale siamo sempre a disposizione per supportare amministrazioni, organismi pubblici e privati e semplici cittadini, per la messa in atto di azioni per implementare la ciclabilità e la vivibilità delle nostre città. Lo slogan “Teramo, città del pedone e della bicicletta” rischia di rimanere tale, se non si attivano politiche e azioni coordinate, in campo urbanistico, trasportistico, di tempi ed orari di lavoro, di spostamenti casa/scuola e casa/lavoro, ambientali, ecc.. Limitarsi ad affrontare un singolo tema, quale quello strategico del collegamento tra città e polo universitario, seppure sia indice di buona volontà, rischia di portare al fallimento di qualsiasi iniziativa. Invitiamo, quindi, il Comune di Teramo a coinvolgere tutti i portatori di interesse, attivando un “vero” Urban Center. FIAB c’è; molti altri potranno dare un fondamentale contributo”.