SANT’EUFEMIA A MAIELLA – A Sant’Eufemia a Maiella (Pescara) ci si prepara a vivere la magia di Fiabosco, Area Faunistica per Animali Fantastici: un momento di condivisione ma anche di valorizzazione di un territorio da sempre attivo nel Parco Nazionale della Maiella, dove la tradizione è sempre viva.
Dal 5 al 10 luglio la materia prende forma grazie alla Direzione artistica della Scuola Macondo di Peppe Millanta ed alla Direzione esecutiva di Stefano Faccini, noto scultore specializzato nella lavorazione delle pietre locali: l’artista ha lavorato per anni tra le montagne abruzzesi e nelle botteghe degli scalpellini per poi passare nella dimensione dell’arte contemporanea come Presidente dell’Associazione pugliese Eclettica-Cultura dell’arte.
“L’idea di Fiabosco è maturata attraverso un’intesa che si è sviluppata da subito tra Peppe Millanta, me ed il sindaco di Sant’Eufemia Francesco Crivelli: volevamo valorizzare il luogo con un’unica opera, ed invece ne saranno diverse e lo faremo utilizzando il tema del fantastico e dunque delle fiabe e delle favole che vanno ad infondere in un luogo bello come quello di Sant’Eufemia una dimensione magica che non è solo per i piccoli ma anche per gli adulti, anche perché noi come scultori operiamo una trasformazione della materia quindi facciamo una magia in pochi giorni”.
Come spiega Faccini, “è proprio dalla materia che tutto ha origine e questa operazione di trasformazione viene fatta ogni qualvolta la materia viene lavorata”.
In un simposio di scultura gli artisti scambiano opinioni, si confrontano e raccolgono informazioni dal territorio, dalle persone e dalla dimensione sociale che accoglie questo ‘meeting’ quindi diventa un evento che si basa su una relazione molto forte su vari livelli, si condividono tanti momenti anche di alta convivialità: “Gli artisti coinvolti in questo progetto hanno dimostrato grande disponibilità ma anche tanta propensione al contatto con le persone, e questo aspetto deve affiancare l’aspetto pratico”.
L’iniziativa patrocinata dall’Ente Parco Nazionale della Maiella e dal Comune di Lettomanoppello (Pescara), che gode dell’impegno del sindaco di Sant’Eufemia Francesco Crivelli, vede la partecipazione di artisti nazionali ed internazionali attratti dalla grande offerta paesaggistica ed ambientale del territorio: oltre allo stesso Faccini che parteciperà anche come artista, ci sarà Dang Yong Liu, cinese che vive a Roma da diversi anni, raffinato, delicato ed elegante riesce sempre a stupire poiché dalla materia crea sistematicamente qualcosa di inaspettato; Marija Markovic (Serbia), che lavora a Venezia si concentrerà su un tronco di cedro preso da Sulmona (L’Aquila) e come spiega Faccini “è un tipo di lavoro differente rispetto a quello fatto con la pietra, dunque è interessante anche questo scambio di materia”.
Ci sarà anche Valentina Di Luca di Pesaro, la più giovane del gruppo, molto preparata nella scultura in pietra; non mancherà l’abruzzese Armando Di Nunzio di Sambuceto (Chieti) esperto nella lavorazione della pietra e nelle relazioni sociali. Pina Egizii invece si dedicherà alla lavorazione del metallo, mentre l’abruzzese Francesco Gigante è il vero scalpellino del gruppo che ha ereditato questa tradizione dalla sua famiglia.
“Penso sia necessario che queste manifestazioni diventino un modo per far capire a tutti coloro che appartengono al territorio abruzzese di ogni categoria, quali sono i materiali che noi abbiamo: noi prendiamo materiale dal suolo, gran parte degli elementi non viene valorizzato come dovrebbe, in primis la pietra che dovrebbe assumere un altro ruolo nella dimensione regionale, – spiega Faccini – ed è fondamentale anche far capire cosa significa fare questo tipo di lavoro e come viene eseguito”.
“Una manifestazione di questo genere – conclude l’artista – serve a creare collegamenti tra varie comunità che sono fondamentalmente tutte unite ed hanno un tessuto sociale molto simile che va ricostruito tenendo presente le tradizioni e gli elementi che ci appartengono sul piano identitario; per fare questo è necessaria una seria capacità di rinnovamento che non può prescindere dalla cultura e dall’economia”.
I blocchi di pietra sono stati donati dalla cava Addario Camillo Group S.R.L., tagliati e preparati nel laboratorio “La Bobba: Claudio Di Biase Camillo” e provengono dal Comune di Lettomanoppello paese definito: “Città della Pietra”, ma questa pietra si chiama “Pietra della Maiella”, quindi è sotto i piedi ed appartiene a tutta la popolazione che abita questo enorme comprensorio.