Pasqua è ormai alle porte e sono tante le ricette tipiche della tradizione abruzzese per la Festività. Dopo la pizza di formaggio, oggi vi vogliamo presentare i fiadoni, grossi ravioli la cui sfoglia esterna viene preparata con un impasto a base di farina, uova, olio e vino mentre il ripieno è a base di uova e formaggi a pasta dura. Sulla superficie presentano un piccolo taglio, che permette al formaggio di fuoriuscire durante la cottura formando la caratteristica goccia. I fiadoni possono essere gustati come antipasto o come stuzzichino ma sono anche adatti da porta nella classica gita fuori porta di Pasquetta.
Le origini sono rinascimentali, da collocarsi ai tempi del famoso cuoco Cristoforo di Messisbugo che operò per buona parte della sua carriera presso la corte ducale degli Estensi a Ferrara. La ricetta venne poi importata in Abruzzo, quasi certamente in quanto prevedeva l’impiego dello zafferano, per la cui produzione la tradizione aquilana era già all’epoca particolarmente conosciuta ed apprezzata.
Di fiadoni esistono molte varianti: da quella con il ripieno insaporito con lo zafferano, di cui abbiamo appena detto, a quella che prevede l’aggiunta nel ripieno di salsiccia o salame, fino ad arrivare a quella dolce con ripieno a base di ricotta, zucchero e scorza di limone o cannella che può essere arricchito con uvetta e canditi. La ricetta che vi vvogliamo proporre oggi è, però, quella classica.
Per l’impasto:
Per il ripieno:
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