A Pescara la prima tappa nazionale del progetto formativo-culturale rivolto ai detenuti
PESCARA- La Filatelia come strumento per superare le sbarre del carcere e favorire la rieducazione e il reinserimento sociale dei detenuti della Casa Circondariale di “San Donato” a Pescara.L’innovativo progetto formativo-culturale è stato presentato ieri, giovedì 3 ottobre, presso il penitenziario di Pescara: “Filatelia nelle carceri”, promosso e sviluppato da Poste Italiane in collaborazione con i Ministeri della Giustizia e dello Sviluppo Economico, la Federazione fra le Società Filateliche Italiane e l’Unione Stampa Filatelica Italiana.Ad illustrare il progetto, il direttore dell’Istituto Penitenziario Franco Pettinelli e la responsabile per la Filatelia di Poste Italiane Marisa Giannini. Presenti, tra gli altri, il vice prefetto della Provincia di Pescara Maria Di Cesare, il provveditore regionale per l’Amministrazione Penitenziaria Bruna Brunetti e l’assessore al Lavoro del Comune di Pescara Marcello Antonelli.
L’iniziativa, che prende spunto proprio dall’ interesse manifestato da un gruppo di reclusi del Carcere di Bollate i quali, nel 2010, hanno dato vita autonomamente ad un circolo filatelico interno alla casa circondariale milanese, prende dunque il via anche all’interno dell’Istituto di pena di Pescara, prima tappa nazionale, attraverso lo svolgimento di corsi didattici/formativi finalizzati ad avvicinare i detenuti al mondo della filatelia e al collezionismo. Gli “speciali” studenti, oltre ad approfondire le tematiche classiche legate all’universo dei francobolli, potranno sviluppare abilità trasversali, quali l’osservazione e la collaborazione, apprendere nuove conoscenze e ottenere un aiuto nella socializzazione.
Un progetto formativo di più ampio respiro dunque che, approfittando delle sostanziali caratteristiche di interdisciplinarità e interdipendenza tipiche della filatelia, consentirà ai partecipanti di sondare una varietà di aree di interesse collegate al francobollo come la storia, la geografia, l’arte, le Istituzioni, le diversità culturali, le tradizioni, i popoli, gli eventi celebrativi legati a personalità o avvenimenti storici che hanno segnato in modo rilevante la storia nazionale e internazionale.
Espressione della società e della cultura di un paese, simbolo per eccellenza del collezionismo, al francobollo e alla sua peculiarità viene dunque affidato un ruolo decisivo e ad alta valenza formativa: stimolare la curiosità e il desiderio di sottrarsi alla monotonia della vita carceraria, proporre spinte motivazionali per approfondire argomenti e tematiche di forte impatto culturale e soprattutto contribuire al processo di riabilitazione e reinserimento nella società dei detenuti, elementi fondanti e obiettivi dello stesso sistema carcerario italiano.
L’intesa raggiunta con i Ministeri della Giustizia e dello Sviluppo Economico è il segnale concreto di come anche la filatelia ricopra un ruolo determinante nei delicati percorsi di rieducazione e reinserimento nel tessuto sociale da parte dei detenuti. Proprio per la sua capacità di fotografare la realtà, di richiamare la storia e di ipotizzare il futuro, il francobollo e il forte valore simbolico ad esso collegato può in questo senso fungere da valido strumento per incoraggiare processi formativi di forte impatto culturale. Ci tengo pertanto a ringraziare tutti gli intervenuti e in particolare la Casa Circondariale di ‘San Donato’ nella figura del suo Direttore per aver accolto immediatamente il nostro progetto manifestando vivo entusiasmo e partecipazione.
Marisa Giannini, responsabile Nazionale per la Filatelia di Poste italiane, ha espresso così grande soddisfazione per il diffuso gradimento del progetto. Al termine della presentazione, Franco Pettinelli ha accompagnato gli intervenuti in visita agli ambienti dedicati alle attività didattiche, con i quali ha assistito alla lezione di filatelia svolta da Marisa Giannini agli studenti che hanno aderito al corso.