Quest’ultima è una varietà autoctona antichissima di frumento, dalle incredibili proprietà organolettiche e nutrizionali, coltivata soltanto sull’Appennino abruzzese, che ha ottenuto il riconoscimento di Presidio Slow Food, è iscritta nel Registro Nazionale Varietà da Conservazione presso il Ministero dell’Agricoltura ed è stata inserita dall’ONU, in occasione della Giornata Internazionale della Montagna, tra i dieci prodotti alimentari montani più rari e preziosi di tutto il mondo.
Un vero vanto per l’Abruzzo, ben recepito a livello comunitario, tanto che la Filiera del Pane di Solina è un segmento del progetto sviluppato su impulso della Commissione Europea nell’ambito del programma “Preparatory action on Eu plant and animal genetic resources in agriculture” che ha selezionato la Solina tra quattro casi-studio europei di biodiversità agraria, l’unico in Italia.
Un progetto che, con il Consorzio Solina d’Abruzzo quale capofila, vede coinvolte aziende agricole, stoccatori, mulini, panifici, pastifici, pizzerie, con l’idea di dar vita a più filiere produttive sul territorio abruzzese, per una agricoltura sostenibile ed economicamente virtuosa, con prodotti che vanno dalla farina alla pastina, dalla pizza alla birra, ma la produzione spazierà ancora, non fermandosi ai cereali ma abbracciando altre varietà agrarie autoctone e antiche, dai legumi agli ortaggi.
Tutte le referenze da grano Solina sono in fase di preparazione da parte del Consorzio e, come quelle future, saranno presentate e immesse sul mercato attraverso il marchio commerciale C.A.S.A. (che sta per Custodi Antichi Semi d’Abruzzo) al debutto proprio con la busta del Pane di Solina, che è già possibile trovare in molti forni abruzzesi e in alcune città italiane. Una busta contente le pagnotte di Solina “firmate” dal Consorzio, per certificare la provenienza dalla filiera, la garanzia di produzione del grano, di trasformazione della farina e di panificazione come da disciplinare redatto ed approvato insieme dal Consorzio, dai soci produttori e dai mastri fornai coinvolti nel progetto, come Luigi Morsella del Forno Trepi di Turrivalignani (Pe), Federico De Luca del Forno Fortunia di Carsoli (Aq), Ezio Centini del Forno Centini di Bisenti (Te), Piero Petrocco dell’Agriforno La Spiga di San Gregorio (L’Aquila), Pasquale Polito del Forno Brisa di Bologna e Adriano Del Mastro del Forno Del Mastro di Monza.
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