PESCARA – Un progetto, quello della filovia, che risale al lontano 1992 e che fa discutere ancora cittadini e politici, schierati su due fronti: quelli che credono nella necessità dell’opera per attenuare gli effetti dell’inquinamento causato dal traffico veicolare e quelli che non vogliono rinunciare ad una strada senza auto e praticamente appannaggio di pedoni e ciclisti. L’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli ha commentato ieri la conferenza stampa del Pd sul cantiere della filovia dicendo :
l’amministrazione comunale di centro-sinistra ha avuto sei anni di tempo per bloccare la filovia, per deliberare la sospensione dell’appalto, per decidere sul futuro dell’ex tracciato ferroviario. Ma non l’ha fatto: ha preferito perdere tempo, temporeggiare, incapace di assumere una decisione, spaccato com’era tra quella parte del Pd che voleva l’opera, tra cui l’autorevole senatore Glauco Torlontano, e quelli che, non si sa bene per quale ragione, hanno continuato a contrastare quell’opera.
Il governo di centro-destra, in modo coerente, ha deciso di portare avanti quel progetto iniziato nel 1992 e ha consegnato le aree alla Gtm, stazione appaltante, per consentire l’inizio di quei lavori che, entro due anni, doteranno Pescara di un’infrastruttura strategica. Se il centro-sinistra vuole promuovere oggi un referendum popolare sull’opera, conosce benissimo le procedure da intraprendere, le stesse assunte dal centro-destra quando, dai banchi dell’opposizione, promosse un referendum popolare con il quale la città ha bocciato il Piano traffico, un risultato di cui il centro-sinistra non ha assolutamente tenuto conto.
Una conferenza stampa dal sapore evidentemente ‘domenicale’, ma che ha rischiato di trasformarsi in un boomerang per i consiglieri di centro-sinistra che si sono ritrovati dinanzi a un muro di cittadini i quali non hanno dimenticato le responsabilità di una classe politica che ha governato la città per sei lunghi anni e che per sei anni non ha deciso come muoversi in merito a quell’appalto sospeso .
Oggi fa sorridere sentire il Pd che accusa la maggioranza di centro-destra di ‘inerzia’, solo perché non abbiamo ancora convocato un presunto Tavolo tecnico-politico chiesto in realtà solo per ritardare ulteriormente il cantiere della filovia. Inerte è un’amministrazione che ha lasciato trascorrere sei anni senza dare risposte sincere ai cittadini, chiudendo il progetto della filovia in un cassetto sperando forse che svanisse. Il nostro governo di centro-destra ha risposto con l’attivismo all’inerzia del centro-sinistra: in meno di un anno abbiamo ripreso il progetto e, seguendo anche la volontà delle migliaia di cittadini che hanno firmato una petizione a favore della filovia proposta dal senatore Torlontano, abbiamo messo a disposizione le aree per consentire l’apertura del cantiere.
La filovia rappresenterà un sistema di trasporto di massa leggero, ecosostenibile, moderno e veloce, un’opera strategica per il territorio di cui i cittadini probabilmente si renderanno conto solo una volta che sarà attivato il primo filobus. Si tratta della prima vera opera strategica attuata a Pescara per risolvere il problema del congestionamento del traffico nel centro urbano, un disagio che il centro-sinistra non è stato in grado di affrontare in sei anni. Ai cittadini abbiamo già dato modo di approfondire il progetto, anche attraverso una seduta aperta del Consiglio comunale, favorendo un confronto diretto con la Gtm e con i tecnici. E i nostri uffici continuano a restare aperti a tutti gli utenti che ancora vorranno conoscere meglio i risvolti di un intervento all’avanguardia su Pescara.
Difficile invece accettare lezioni di ‘democrazia’ da parte di una coalizione, quella di centro-sinistra, che appena qualche anno fa, dopo aver espletato un referendum popolare sul Piano Traffico, promosso dal centro-destra seguendo le procedure normative, referendum che ha decretato la bocciatura di quel Piano, ha continuato a ignorare la volontà democraticamente espressa dai cittadini.