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Fiorilli e Foschi insistono:”dimissioni della giunta e del sindaco, incapaci di gestire l’emergenza balneazione”

da Redazione

PESCARA -L ’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi Piace’, e Armando Foschi, esponente dell’Associazione e portavoce di Fratelli d’Italia, nel corso della conferenza stampa convocata dalla coalizione di centro-destra in Comune,hanno ribadito che il  sindaco Alessandrini è stato amministrativamente e politicamente incapace di gestire l’emergenza balneazione determinata dalla rottura di una condotta fognaria.Infatti ha  cercato di insabbiare le informazioni, anziché renderle note alla città,che  chiede le dimissioni sue e di tutta la giunta, al fine di limitare i danni commessi sino a oggi. Purtroppo la vicenda legata alla rottura della condotta fognaria del 28 luglio non è ancora molto chiara e  per tale ragione è stato  presentato l’esposto in Procura
“In realtà – ha precisato Fiorilli – non è solo il Comune a dover dare spiegazioni, ma anche l’Arta. Quando il 31 luglio è venuta fuori la notizia inerente la rottura della condotta fognaria e il probabile danno ambientale per lo sversamento di liquami, io stesso ho redatto un comunicato stampa nel quale ho chiesto che l’Arta eseguisse dei campionamenti straordinari e suppletivi per accertare le condizioni di balneabilità o meno del mare a fronte di quello sversamento. L’Arta mi risponde con un comunicato pubblicato il 2 agosto, sostenendo che l’Arta non era stata informata dello sversamento dal Comune e che per legge l’Agenzia non può fare campionamenti straordinari e deve attenersi al calendario stabilito dalla Regione Abruzzo. In realtà in quel momento l’Arta stava mentendo, perché sapeva dello sversamento, e il 29 luglio, dunque quattro giorni prima del comunicato stampa, aveva già realizzato i campionamenti straordinari e suppletivi, anzi già da due giorni sapeva che i risultati di quelle analisi erano fortemente negativi, che il mare non era balneabile, ma ha scelto di tacere, anzi di mentire, o ha mentito l’Ufficio stampa dell’Arta che ha diramato il comunicato, cosa di cui dubito. E, disponendo dei documenti scritti, anche il comportamento dell’Arta merita un approfondimento. Poi ha proseguito Fiorilli -, relativamente ai problemi di gastroenteriti e dermatiti che potrebbero essere stati causati dall’inquinamento del mare, non basta sentire il primario di infettivologia, ma bisogna interpellare, per avere una statistica attendibile, i pediatri di famiglia, i responsabili delle guardie mediche, perché tanti genitori non hanno portato i figli in ospedale dinanzi a sintomi come il vomito e la diarrea. Gli stessi medici possono confermare che i casi di gastroenterite dopo una giornata al mare si sono decuplicati nelle ultime settimane, e le cause vanno investigate. La verità è che per situazioni di minore gravità si sono dimessi Capi di Stato, solo perché era stata minata la fiducia tra chi governa e la città. Noi oggi, dinanzi a un problema di tale gravità, chiediamo le dimissioni della giunta e del sindaco, incapaci di gestire l’emergenza, devono andare tutti a casa”.

“Ho presentato un esposto in Procura – ha spiegato Armando Foschi – dopo che tanti genitori hanno denunciato la malattia dei propri bambini dopo aver fatto il bagno in mare. Del resto lo stesso sindaco ha candidamente ammesso in Commissione che, quando ha avuto l’evidenza dell’inquinamento del mare, pur avendo provveduto a firmare l’ordinanza di divieto di balneazione, ha scelto di non pubblicarla per non creare allarmismi nella popolazione, il tutto nell’assenza totale dell’assessore all’Ambiente Marchegiani. A oggi, poi, viviamo nell’incertezza: di fatto non sappiamo quale sia la reale situazione del mare e della rete fognaria, sicuramente sappiamo che una condotta di 60 centimetri di diametro, quella attualmente in funzione in via Raiale, non può raccogliere la stessa quantità di liquami fino ad aprile intercettati da una condotta di 1.100 centimetri di diametro, dunque il rischio di ulteriori sfiori e sversamenti è concreto. Il sindaco Alessandrini si è reso responsabile di una grave omissione, ha nascosto alla città l’inquinamento del mare, dunque il sindaco deve andare a casa, tutta la città si aspetta e chiede le sue dimissioni”.

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