Il promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi Piace’ attacca l’assessore al traffico per la mancata attuazione del Piano della sosta e per non averne fornito motivazioni logiche
PESCARA – “Basta con le chiacchiere, chi governa deve produrre fatti, e la giunta Alessandrini non lo ha capito. La smettesse il vicesindaco di rimpallare le responsabilità: da un anno ha in mano la gestione del traffico di Pescara e in 400 giorni di governo non è stato capace di dare alla città un solo parcheggio in più, non è stato capace di appaltare una sola opera infrastrutturale strategica, si è limitato a riportare Pescara indietro al 2008. Sul Piano della sosta non è stato in grado di rispondere alle critiche fornendo una sola motivazione logica sulla sua mancata attuazione; sul ripristino di corso Vittorio Emanuele, è un ‘delitto’ già annunciato e preparato, prima ricreando il congestionamento degli assi paralleli, e poi rimettendo lo smog sull’asse centrale. Il tutto senza una visione della città e senza alcuna strategia”.
È il commento dell’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi Piace’.
“Dall’assessore al traffico, dopo un anno di nulla, la città si aspettava delle scuse a fronte dei disagi che da mesi si vivono nella viabilità, e soprattutto ci aspettavamo delle giustificazioni fondate e serie sulla mancata attuazione del Piano della sosta – ha puntualizzato Fiorilli -. E invece, come sospettavamo, quelle motivazioni non sono arrivate, perché non ci sono: il Piano della sosta non è stato attuato ed è stato cestinato per puro pregiudizio politico, perché è un prodotto realizzato dal centro-destra. L’assessore al traffico quel Piano non lo ha neanche letto oppure si sarebbe accorto che personalmente avevamo già cominciato a concretizzare le indicazioni che esso conteneva, attuando, ad esempio, la modifica della viabilità del centro cittadino, con l’inversione dei sensi unici. L’obiettivo, suggerito nel Piano, era quello di restituire vivibilità alla mobilità del centro, dando priorità ai pedoni, rallentando la velocità dei mezzi, ma senza scacciare gli automobilisti fuori da Pescara, ma piuttosto portandoli verso l’area di parcheggio del centro, dove avevamo istituito tariffe accattivanti. Il primo risultato è stato l’azzeramento dei livelli di polveri e benzene in tutto il centro. E a questo disegno rispondeva anche la limitazione del traffico su corso Vittorio Emanuele, con l’apertura di ben tre assi di scorrimento paralleli: via Ferrari, via Pavone e Bassani, e l’asse di transito sul lato mare delle aree di risulta, tre strade a disposizione degli automobilisti, anziché una sola, appunto corso Vittorio Emanuele, che avevano eliminato code e congestionamenti. In 400 giorni di governo l’attuale assessore al Traffico, senza alcuna logica e razionalità, si è limitato a distruggere tutto, cestinando progetti e Piano della sosta, riportando la città all’età della pietra. E, ovviamente, non è in grado di motivare il proprio operato, ma continua a fare chiacchiere, dimenticando che oggi non è più un consigliere di opposizione e alla demagogia sterile deve sostituire i fatti, ma evidentemente quelli scarseggiano. Il ripristino del doppio senso di marcia in corso Vittorio Emanuele è purtroppo un ‘delitto annunciato’, che, con una strategia furbesca, la giunta Alessandrini ha preparato a tavolino: il primo passo è stato l’aver rinunciato al ricorso già presentato al Consiglio di Stato sul tema dell’apertura della nuova strada sulle aree di risulta, ricorso che sicuramente avremmo vinto conoscendo le carte, cosa mai accaduta prima nella storia di una pubblica amministrazione. In questo modo ha esposto il Comune al pagamento delle spese legali, e ha preparato le basi per il ritorno del traffico sul corso, esattamente come aveva previsto nel programma elettorale. Ridicolo anche leggere l’annuncio dell’assessore al traffico su un presunto ampliamento dell’isola pedonale: quindi da un lato riapre al traffico corso Vittorio Emanuele riqualificato, e toglie l’isola pedonale su via Regina Margherita, e dall’altro annuncia di voler istituire altre ‘isole pedonali’? La realtà è che in 400 giorni di governo non ha incrementato di un centimetro ztl o aree pedonali, le uniche esistenti sono quelle create prima dalla giunta Pace, poi da quella Albore Mascia. Ma veramente il vicesindaco pensa di poter prendere in giro i cittadini? Anche questo sarà però un boomerang che si ritorcerà contro una compagine di governo incapace di amministrare”.