Il promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ si sofferma criticamente sulla istituzione della Tassa sul turismo
PESCARA – “L’istituzione della Tassa sul turismo rappresenta l’ennesima mannaia imposta dalla giunta Alessandrini a un settore che versa in uno stato comatoso a Pescara: chiedere a chi avrà il coraggio di prenotare un posto letto in uno dei nostri alberghi per la prossima estate, nonostante il mare inquinato, la povertà di eventi, l’assenza di attrattive, il porto inagibile e un aeroporto a rischio chiusura, significa voler infliggere il colpo mortale a un moribondo. Il Consiglio comunale, che dovrà esaminare la delibera, ha il dovere morale di fermare la nuova gabella, chiediamo uno scatto di coscienza a una maggioranza passiva che sta permettendo alla giunta comunale di distruggere la città”. Lo ha detto l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ in riferimento alla delibera sottoposta al vaglio dell’assise civica.
“Dopo la batosta sulle tasse comunali, che ha riguardato tutti i cittadini, in nome di un predissesto inesistente, ora la giunta si accanisce sulle imprese piccole e medie, che poi rappresentano l’ossatura della nostra economia, che certo su Pescara non può contare sulla presenza di fabbriche o grandi catene – ha detto l’avvocato Fiorilli -. Prima è arrivato l’aumento della Tassa sui rifiuti a carico dei piccoli artigiani che ancora hanno il coraggio di alzare la serranda delle proprie attività al mattino. Ora è arrivata la Tassa sul turismo, ovvero l’imposta a carico degli alberghi locali, che si riverserà sul costo di ciascun posto letto. Una tassa che a Pescara, in tutta franchezza, non ha ragione di esistere da un anno e mezzo a questa parte. Inaccessibile il mare: ormai è ufficiale che la stagione estiva 2016 sarà completamente all’insegna del divieto di balneazione su tre quarti del litorale, e questo è un dramma visto che basta spostarsi di qualche chilometro più a nord, raggiungere località a noi limitrofe come Pineto o Tortoreto, e dovremo affrontare la concorrenza spietata di spiagge che hanno la bandiera blu. Chi sceglierà le nostre spiagge, sa già oggi che non potrà mettere piede in acqua, salvo farlo a proprio rischio e pericolo, e con la minaccia pure di sanzioni da parte della Capitaneria di porto, e questo, è certo, farà crollare le prenotazioni di palme e ombrelloni. Chi verrà a Pescara quest’anno sa che non potrà più usare il nostro porto come base di partenza per raggiungere la Croazia, uno scalo, il nostro, inagibile grazie anche ai lavori di sfondamento della diga foranea annunciati 21 mesi fa e che restano un miraggio. Chi verrà a trascorrere le proprie vacanze a Pescara in estate sa che non potrà neanche far troppo conto sugli intrattenimenti del Comune, alla ricerca disperata di sponsor che possano dare quattro spiccioli per finanziare qualche pseudo-evento occasionale, al massimo un concertino, che certamente non faranno la stagione. Quest’anno la giunta Alessandrini dovrebbe pagare i turisti per farli venire a Pescara, per convincerli a visitare e vivere la nostra città, e invece, anziché studiare degli incentivi, continua a deliberare modalità per scoraggiare i turisti che dovranno pure pagare la tassa per aver eroicamente deciso di dormire a Pescara. Credo – ha aggiunto l’avvocato Fiorilli – che oggi quella tassa rappresenti l’immagine più eloquente di una giunta comunale miope, fuoriposto, inopportuna e incapace di programmare lo sviluppo del territorio. Quella tassa non dovrà essere accolta dal Consiglio comunale e chiedo all’intera assemblea civica, maggioranza compresa, di dimostrare di essere capace di svolgere il ruolo ad essa affidato dagli elettori, ossia incidere sull’azione di governo, fermando l’istituzione della tassa di soggiorno, che non determinerà alcun vantaggio per la città, ma determinerà la fine per le poche strutture ricettive che ancora sopravvivono a Pescara”.
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