La denuncia di Fiorilli sulla situazione di questa mattina: “Decine di auto e di scooter parcheggiati alla rinfusa, a spina di pesce o in fila indiana occupavano lo spazio riservato a pedoni e ciclisti e ostacolavano anche il passaggio degli autobus”
“A un mese esatto dal ripristino del doppio senso di marcia per tutti i veicoli sul corso, la situazione è tornata invivibile, esattamente come avevamo previsto – ha constatato questa mattina l’avvocato Fiorilli -. Corso Vittorio stamane era una casbah di auto in fila e di clacson che suonavano persino ai pedoni che cercavano di attraversare la strada. Il forte caldo arrivato in anticipo ha incrementato ancor di più la sensazione di camminare all’interno di una ‘cappa’ di smog, con il puzzo insopportabile dei gas di scarico ad appestare l’aria, costringendo commercianti e residenti a chiudere vetrine e finestre.
In compenso i negozi erano desolatamente vuoti, nonostante il lungo ponte festivo che ha favorito le presenze sul territorio, mentre erano strapieni di utenti a passeggio, anche nell’ora di punta del caldo, corso Umberto, piazza Salotto, via Cesare Battisti e via Firenze, ovvero le vie pedonalizzate, quelle in cui i cittadini possono passeggiare senza paura di dover schivare un’auto, e camminando, anche con i bambini al seguito, liberi di correre, possono guardare le vetrine, fermarsi per un acquisto o gustare un caffè o un gelato, ovvero possono far girare l’economia del territorio cittadino.
Peccato che il sindaco Alessandrini abbia scelto, lo scorso 28 marzo, di rendere impossibile tutto ciò in corso Vittorio Emanuele per accontentare tre soli commercianti, ma tant’è. Ora a preoccupare però è la situazione di totale invivibilità della strada: corso Vittorio Emanuele è prigioniera del caos e dello smog. Stamattina erano almeno una decina le auto stabilmente parcheggiate ai due lati della strada, nel tratto riqualificato, ossia tra via Messina e piazza della Repubblica. Alcune erano state lasciate a spina di pesce, peraltro anche a ridosso di fermate dei bus, per lo più sul lato mare della strada, le altre, sul lato monte dell’asse, parcheggiate in fila indiana.
Una sosta durata oltre un’ora, come abbiamo avuto modo di verificare, e questo senza contare il costante turn over nella sosta di altre auto e moto, alcuni per il classico ‘acquisto veloce’, almeno mezz’ora; altri per quattro chiacchiere con un conoscente. Gli effetti si sono visti in modo chiaro: traffico congestionato, autobus ostacolati nel passaggio, e nessun vigile urbano nella zona a monitorare la situazione e magari a sanzionare i divieti di sosta.
A questo punto ci chiediamo – ha aggiunto l’avvocato Fiorilli – perché il sindaco Alessandrini non revochi il divieto di sosta e di fermata e magari perché non autorizzi anche il passaggio dei Tir in quella strada in cui, evidentemente, tutto è concesso. Chiaramente la nostra è una provocazione: in un mese, come previsto, corso Vittorio Emanuele ha subito una regressione di almeno vent’anni, un processo di involuzione che peggiorerà, in maniera evidente, l’economia dell’intera via, un esempio di deregulation selvaggia che è lo specchio diretto dell’incapacità politica di chi oggi amministra la città.
Chiediamo che le ordinanze emanate vengano fatte rispettare, ovvero, chiediamo che su corso Vittorio Emanuele venga almeno istituito un presidio fisso di vigili a piedi per monitorare e impedire il parcheggio selvaggio. In caso contrario, tali episodi saranno solo l’ennesima ciliegina su una torta che si sta sfaldando, un’ulteriore passo verso la porta di una giunta Alessandrini ormai in fase di sfratto”.
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