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Fiorilli su Padiglione del Brasile dall’Expo all’ex Cofa di Pescara

da Redazione

Berardino FiorilliPESCARA – “A Milano hanno cominciato a smantellare ufficialmente i Padiglioni dell’Expo, ma, dell’installazione del Brasile, che il presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso aveva annunciato di aver opzionato per trasferirla all’ex Cofa, non si vede l’ombra a Pescara, né sappiamo di trasporti speciali in arrivo sul capoluogo adriatico. Ancora una volta temiamo di essere dinanzi alle illusioni faraoniche del Presidente ‘a caccia di Ufo’, mentre per l’ex Cofa, sulla riviera sud, continua il triste destino di abbandono e degrado”. Lo ha detto l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’associazione ‘Pescara – Mi piace’.
“Le parole del Governatore D’Alfonso sono ancora ben impresse nella memoria dei pescaresi – ha ricordato Fiorilli -. Era il giorno dell’abbattimento dei capannoni dell’ex mercato ortofrutticolo sulla riviera sud, il 30 aprile scorso, quando il Presidente ha annunciato in pompa magna di avere già pronto il progetto per il recupero e riutilizzo dell’ex Cofa, ovvero trasferirvi parte delle attrazioni che hanno animato il padiglione del Brasile durante l’Expo. In particolare aveva deciso di portarvi il Parco Giochi sospeso, ossia una enorme rete elastica capace di accogliere anche 300 persone alla volta, su cui si poteva passeggiare con la sensazione di camminare sospesi nel vuoto e che, a detta del Presidente, all’Expo avrebbe attirato anche 15mila visitatori al giorno, con attese di mezz’ora, numeri chiaramente da capogiro, in sostanza già quella sola installazione avrebbe potuto risollevare le sorti del’intero comparto turistico pescarese, facendo dimenticare anche la triste vicenda del mare non balneabile per l’estate 2015, dell’ordinanza fantasma, delle omissioni del sindaco Alessandrini. Insomma sarebbe stato sufficiente montare quella rete a Pescara e i turisti sarebbero tornati in massa, solo per il gusto di una ‘passeggiata nel vuoto’. L’idea è stata rilanciata un mese fa, in occasione della presentazione ufficiale del pontile del mare. Per dare concretezza al progetto, lo stesso Presidente ha affermato di aver effettuato diversi viaggi a Milano, destinazione Expo, proprio per prendere accordi con i responsabili del Padiglione del Brasile per riuscire ad accaparrarsi l’importante attrazione ludico-turistica. E a questo punto siamo arrivati al ‘dunque’: l’Expo si è chiuso il 30 ottobre scorso, nelle ultime ore tutte le nazioni hanno iniziato a smontare i propri Padiglioni, decidendo come meglio destinare tutte le installazioni che hanno animato i contenitori in questi mesi, e tutti i pescaresi sono rimasti col fiato sospeso, certi che a ore avremmo visto arrivare a Pescara un trasporto speciale per trasferire nel capoluogo adriatico quella attrazione irrinunciabile. E invece, a oggi, nulla: non un annuncio, non una conferenza stampa, non una nota per illustrare i tempi del progetto o anche solo per dare forma e sostanza all’idea seppur allo stato embrionale. O comunque, visto che il 18 novembre prossimo le operazioni di smontaggio di Expo entreranno nel vivo, ci aspettavamo almeno una nota di conferma, per ribadire che Pescara, dopo tanti annunci, avrà il Parco Giochi del Brasile, magari dicendo anche dove lo stesso verrà parcheggiato nell’attesa di aver dato una sistemazione dignitosa e adeguata all’ex Cofa, fermo restando che una tale procedura comunque prevede a monte una progettazione e una gara d’appalto per affidare le opere, prevede disponibilità economico-finanziarie e impegni di spesa, e magari, ultimo dettaglio, prevede anche l’approvazione in Consiglio comunale del Piano particolareggiato 2, lo stesso che il Pd non ha consentito al governo di centro-destra di approvare nella scorsa consiliatura a forza di emendamenti ostruzionistici. Ebbene, i capannoni di Expo stanno spegnendo le proprie luci, gli operai stanno svuotando i contenitori, ma Pescara non ha saputo più nulla del Padiglione Brasile. A questo punto – ha commentato Fiorilli – sorge il fondato sospetto che, ancora una volta, il Presidente D’Alfonso abbia rifilato ai pescaresi la solita trovata faraonica, impossibile da realizzare, che lascia emergere il vuoto di idee e di progettualità del centro-sinistra. A questo punto la palla torna al sindaco Alessandrini che, dopo un anno e mezzo di governo, deve dire alla città cosa intende fare per dare un futuro dignitoso all’area dell’ex Cofa, di proprietà della Regione Abruzzo, e all’intera riviera sud, e cosa intende contrapporre al Polo turistico-ricettivo-espositivo-alberghiero che aveva proposto il centro-destra. E deve dirlo senza aspettare la prossima boutade del Presidente-sindaco D’Alfonso”.

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