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Firma del protocollo ANCI

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ABRUZZO – Lo FNP CISL AbruzzoMolise, insieme allo Spi e alla Uilp, sta raccogliendo i frutti di un percorso iniziato nei mesi scorsi: la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con l’ Anci Abruzzo.

“Questa firma segna un punto fisso al processo di miglioramento del sistema di welfare territoriale, con particolare attenzione ai servizi e alle politiche di sostegno alla popolazione anziana e pensionata, alla difesa del potere d’acquisto dei redditi medio bassi e alle aree di povertà”, – spiega il Segretario Luigi Pietrosimone -.

“Il protocollo d’intesa con l’ANCI Regionale Abruzzo – sottolinea il Segretario generale della FNP – rafforza il nostro ruolo di soggetti della contrattazione sociale territoriale con gli Enti locali. È un’occasione per potenziare ed ampliare la nostra azione di contrattazione nei territori, fondamentale per la nostra attività sindacale a tutela dei pensionati e dei nostri giovani”.

L’Abruzzo ha bisogno del rilancio della contrattazione territoriale e che sia garantito un sistema di welfare universale, attivo, efficace ed inclusivo per le persone e le famiglie, investendo risorse. Il dialogo tra Sindacati dei pensionati ed Enti locali nei territori, ha consentito, consente e consentirà di siglare numerosissimi accordi sul welfare, per difendere i redditi da pensione e garantire una maggiore equità e una più ampia progressività del prelievo fiscale, sull’estensione di agevolazioni ed esenzioni per i pensionati con redditi medio e bassi. Il protocollo rafforza le politiche di contrasto all’evasione fiscale e contributiva attraverso la stipula di patti anti evasione tra Comuni e Agenzia delle entrate.

“Le risorse recuperate grazie ai Patti antievasione devono essere destinate al Welfare Territoriale. Le famiglie e le persone sole hanno bisogno di politiche tariffarie e tributarie che difendano i redditi bassi e da pensione e sostengano il principio di equità. Gli anziani devono diventare soggetti e oggetto di una programmazione territoriale locale che favorisca l’inclusione sociale attraverso lo sviluppo del terzo settore, sia in numero di servizi che in valori occupazionali”.

“Fare azione nel territorio significa essere soggetti del cambiamento culturale e sociale, acquisendo un ruolo che sappia trasformarci in punto di riferimento, non solo per le persone che rappresentiamo, ma anche per altre realtà, servizi, operatori, cittadini, costruendo e mantenendo reti di raccordo e, se necessario, anche di coordinamento per le persone non autosufficienti e disabili e quelle famiglie che oggi vivono in uno stato di povertà economica. Ogni persona deve avere un posto nella società”, – ha concluso Pietrosimone.

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