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Fit Cisl, Uilt Uil e Faisa Cisal su contratto aziendale TUA

da Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota di: A. Di Naccio (Fit Cisl), G. Murinni (Uilt Uil),  L. Lizzi (Faisa Cisal)

PESCARA – Il confronto per il raggiungimento di una intesa sul contratto aziendale della nuova Società di TPL regionale TUA ha fatto registrare in data odierna una grave criticità.
Con la presentazione dell’organigramma aziendale infatti Fit Cisl, Uilt Uil e Faisa Cisal hanno registrato come i vecchi vizi della “politica nei trasporti” imperversino ancora nelle stanze dei bottoni.
Il tutto, è bene ricordarlo, in un quadro di assoluta criticità dell’intero comparto, assediato da una drastica riduzione del Fondo di riferimento solo mitigata con l’accordo sottoscritto dalle scriventi congiuntamente alle Confederazioni.
La logica che ha generato l’organigramma presentato in data odierna, per di più parziale e priva della parte ferroviaria, ha rispecchiato, prima ancora della necessità di ottimizzare, l’intento di trovare una casella agli attuali dirigenti e agli aspiranti tali, andando addirittura a sdoppiare responsabilità che, in situazioni normali, farebbero riferimento ad un’unica figura.
I dirigenti vanno ridotti, non aumentati, con la stessa logica con la quale si chiede ai lavoratori il sacrificio sulle retribuzioni pena la chiusura dell’Azienda.
Non possono esserci due pesi e due misure e soprattutto il Governo regionale non può condividere il pressapochismo di un quadro dirigente per lo più inadeguato, visto che non sono bastati tre mesi per terminare proficuamente quella che i ben parlanti definiscono job analysis.
Comprendiamo in quale contesto operi il Presidente D’Amico e le relative difficoltà che deve superare in perfetta solitudine.
Fit Cisl, Uilt Uil e Faisa Cisal ribadiscono la disponibilità a proseguire il confronto con immutata responsabilità ma non a queste condizioni.
E’ per questo che le OO.SS. hanno consegnato il documento che si allega, riassuntivo del percorso fatto ma anche dei tanti rischi e criticità che lo hanno recentemente condizionato.

Con una simile situazione non si fanno accordi, si scende in piazza.

CONTRATTO AZIENDALE TUA: CRITICITA’ E PRIORITA’

Il confronto per la stesura del nuovo Contratto Aziendale TUA procede a rilento e con non poche difficoltà.
Da tempo sottolineiamo come la materia, per la sua delicatezza e per il contesto politico/economico che la caratterizza, necessita di un approccio che impegni, tanto la parte datoriale quanto quella sindacale, al raggiungimento di un risultato “mediato”, ovvero comprensivo delle esigenze tipiche degli attori coinvolti seppur nella condivisione di una criticità non discutibile.
Tali esigenze sono state oggetto, preliminarmente, di un confronto con la proprietà, ovvero la Regione Abruzzo.
Il verbale di riferimento sul tema sopra richiamato, per quanto attiene il recupero sul costo del lavoro attraverso un nuovo Contratto Aziendale, è quello del 4/6 marzo 2015, nel quale si è convenuto che:
“… 1) non vi è personale in esubero nelle aree operative-esercizio, manutenzione impianti e officine; le eventuali criticità derivanti da eventuali esuberi che riguardano l’area amministrazione e servizi, verranno gestite mediante strumenti di ricollocazione mirata, nel rispetto delle professionalità acquisite e, nell’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali, anche attraverso ulteriori attività da affidare all’Azienda Unica di Trasporto Regionale da parte della Regione Abruzzo. Contestualmente si attiveranno percorsi condivisi con le OO.SS. tesi all’incentivazione all’esodo del personale, sempre nei limiti delle risorse disponibili. 2) Si avvia con decorrenza immediata un tavolo di confronto permanente, presieduto dalla Regione Abruzzo, tra le tre Società Arpa Gtm e Fas – da un lato – e le OO.SS. – dall’altro – al fine di pervenire con urgenza alla definizione di un piano della riduzione dei costi di produzione in coerenza con la sostenibilità economica derivante dalla ridotta disponibilità di risorse, in adesione all’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale sul PdL 42/2014 recante: riordino delle partecipazioni societarie nel settore del trasporto pubblico locale. A tal fine, per quanto concerne il costo complessivo del lavoro, si procederà ad un confronto al fine di sottoscrivere un nuovo Contratto Aziendale Unico entro i termini di perfezionamento della fusione …”
Sul come intervenire sul salario dei dipendenti, nei limiti delle somme da recuperare a valle di altre e prioritarie operazioni che partono dai cosiddetti “costi della politica”, le OO.SS. hanno più volte evidenziato la necessità di salvaguardare i salari del personale in servizio, in un contesto di aumento della produttività. A tal fine si riporta quanto sottoscritto nel verbale del 4 giugno 2015:

“… le OO.SS. ritengono cha tale elemento retributivo (ovvero salario di secondo livello) debba essere finalizzato a garantire il mantenimento dei livelli retributivi tra quelli corrisposti in precedenza nelle aziende e quelli di TUA … “
Tale priorità è condivisa ed esplicitata dall’Azienda che, nel verbale del 29 giugno 2015, così si esprimeva:
“ … il Presidente D’Amico evidenzia la necessità di incrementare la produttività con l’esigenza di un’economia che non vada ad impattare sulle retribuzioni dei dipendenti … omissis … per non essere costretti ad intervenire sulle retribuzioni del personale dipendente che rimarrebbe in forza…”
Sempre nel medesimo verbale “Le OO.SS. prendono atto della possibilità di non intervenire sulla parte normativa e retributiva del personale attualmente in forza al verificarsi delle condizioni sopra esposte.” (ovvero sub concessioni e taglio chilometri non contribuiti).
Tali principi, sin qui condivisi, venivano improvvisamente contraddetti da parte datoriale, nel corso della riunione del 1 luglio u.s., che dichiarava la propria contrarietà alla istituzione di forme retributive aggiuntive nell’ambito del processo di armonizzazione del personale.
E’ evidente che detta posizione, ovviamente non condivisa, rimette in discussione uno dei principi cardine sopra richiamati, pregiudicando il confronto che, sino ad ora, é stato caratterizzato da un grande senso di responsabilità.
Siamo ben consapevoli della necessità di addivenire, nel minor tempo possibile, ad un Accordo di secondo livello, sia per il mantenimento dei livelli retributivi che ne derivano che per l’aumento della produttività che lo giustificano.
Resta il fatto che non si è disponibili a subire un “out out” ingiustificato, né ad accettare sacrifici per il personale oltre la soglia necessaria, atteso che un mancato Accordo produrrebbe, oltre ad una diminuzione dei salari, una implosione dell’Azienda dovuta al venir meno della stessa capacità di proseguire nelle proprie attività.
Da parte sua l’ente Regione deve onorare gli impegni sottoscritti anche con le Confederazioni, a partire dall’affidamento alla TUA dell’Osservatorio sui Trasporti e delle altre attività individuate, esercitando concretamente il ruolo di Ente programmatore tanto per la definizione dei servizi da rendere alla collettività quanto in tema di tariffe, in un quadro certo ed esigibile di risorse.
C’è infatti da recuperare il tempo perso per una palese incapacità gestionale di detta attività maturata nella precedente legislatura.
Non è accettabile infatti che sia un esercente a sostituirsi al concedente, come accaduto in occasione del taglio del 10 % delle percorrenze, e che si limiti il riordino dell’esercizio della sola TUA: entrambe le cose non consentono di cogliere appieno i risultati auspicati e determinano un utilizzo non funzionale delle risorse del Fondo Unico dei Trasporti.

Rispetto alle anticipazioni Aziendali ed ad alcuni ordini di servizio recentemente emessi, le OOSS precisano di non condividere l’aumento del numero dei dirigenti, ne chiedono invece, un forte ridimensionamento numerico.
Riteniamo, altresì, ingiusta la pretesa aziendale di azzerare la contrattazione di secondo livello delle tre Società mentre le scriventi hanno dato ampia disponibilità alla trattativa di armonizzazione producendo proposte operative e suggerendo soluzioni tecniche per addivenire al contratto unico della nuova Società.
Per contro riscontriamo l’inerzia della Società rispetto ai temi innanzi proposti che stanno rallentando ulteriormente la trattativa e mettendo in difficoltà l’intero impianto contrattuale.
Per la prosecuzione proficua del confronto le scriventi quindi si attendono una riflessione da parte del Governo regionale e dell’azienda rispetto alle tematiche sopra evidenziate.

 

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