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Fiume Sangro … il suo stato è “buono” ma non troppo

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Sono tempi duri per i poveri fiumi abruzzesi,ecosistemi tanto delicati quanto martoriati dall’azione dell’uomo, che meriterebbero  invece di essere salvaguardati per lo spettacolo suggestivo che offrono  con  le  valli forgiate dall’azione erosiva delle loro acque e per la varietà di animali che ospitano.

Solo qualche giorno fa le guardie  giurate volontarie del WWF hanno controllato il medio e alto fiume Sangro ed hanno rilevato 20 illeciti ambientali in soli 2 chilometri di fiume.Infatti sono stati individuati ben quattro attingimenti abusivi di acqua che consentivano a diversi individui di prelevare gratuitamente, tramite tubi e pompe, acqua dal fiume senza autorizzazione, provocando danni non solo all’ambiente ma anche alle finanze pubbliche. Identificati una decina di pescatori ed elevate diverse sanzioni a bracconieri (pescatori abusivi, privi licenza) con relativi sequestri di fauna ittica pescata illecitamente.

Le sanzioni comminate dalle guardie WWF faranno confluire alle casse della Provincia di Chieti una somma di almeno 12.000 (dodicimila) euro a cui aggiungere il recupero dei canoni arretrati per l’acqua rubata dai prelievi illeciti. Il WWF ha segnalato  all’autorità giudiziaria anche due scarichi abusivi di liquami maleodoranti in una zona del fiume di alto pregio ambientale mentre verrà richiesto ai comuni territorialmente competenti la rimozione di otto piccole discariche irregolari trovate lungo il percorso. Sono stati individuate inoltre cinque aree dove sono stati effettuati tagli abusivi di legname in area di pertinenza fluviale.

Inoltre il  “Dossier Fiumi 2010” del WWF  basato sui dati del monitoraggio dell’ARTA dei fiumi abruzzesi per il 2009 non è certo rassicurante per quanto riguarda la salute dei nostri fiumi . L’Unione Europea ha stabilito che entro il 2015 tutti i corpi idrici significativi devono raggiungere lo stato ambientale definito “buono”, mentre la Regione Abruzzo vede aumentare la quota di punti di campionamento non conformi rispetto all’obiettivo fissato per il 2015.  Infatti ben il 63% delle stazioni è in una classe di qualità non corrispondente allo stato “buono” o “elevato”.

Preoccupa soprattutto la tendenza che è in peggioramento, nonostante il 2009 sia stato un anno abbastanza piovoso.Solo il Fiume Sangro è sugli standard di qualità europei. In quasi tutte le stazioni è risultato nello stato “buono” e non è un caso, quindi, che esistono ancora alcuni esemplari di Lontra (animale quasi estinto a causa della caccia e della distruzione dell’habitat) che sono presenti in questo fiume per larghi tratti ancora spettacolare.

La Regione Abruzzo e la Provincia dovrebbero concentrarsi per tutelare concretamente il fiume diventato “Sito di interesse nazionale strategico per la conservazione della Lontra europea” e colpire duramente: i ladri di acqua, bracconieri, inquinatori, cavatori disonesti e tutti gli altri speculatori del fiume Sangro che invece sembrano agire indisturbati.

In realtà anche lo stato del Sangro non deve essere tanto buono se oltre 100 trote della pregiata specie fario sono state trovate morte nel fiume qualche decina di metri dopo lo sbocco del depuratore di Opi.

A costatare quanto stava accadendo sono intervenute del guardie del Parco, che contestualmente hanno effettuato dei prelievi di acqua e preso alcuni dei pesci morti da inviare ai laboratori per le analisi di rito.
Pochi giorni fa il personale dell’Agenzia per la tutela ambientale della regione Abruzzo aveva effettuato dei prelievi presso il depuratore di Pescasseroli, su incarico del Corpo forestale dello Stato che aveva ricevuto un esposto. La situazione dei due depuratori, per l’adeguamento dei quali esiste un progetto gia’ finanziato, si aggrava ogni estate, quando le presenze nei due comuni del Parco sfiorano le 12mila unita’.

A Pescasseroli, proprio sulle sponde del fiume, esistono alcuni campeggi e un’area camper, oltre a numerose attivita’ artigianali e stalle, con evidente rischio per il fiume Sangro, principale fonte di adduzione del lago di Barrea, bacino protetto dalla convenzione di Ramsar quale ambiente acquatico che ospita endemismi a rischio estinzione.

Ultima specie a scomparire dal fiume Sangro, proprio nel tratto che attraversa l’area Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e’ stato il gambero di fiume, fino a 15 anni fa presente in abbondanza.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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