Sabato 9 novembre il FLA comincia la sua programmazione già dalla mattina: alle 11:00 presso l’Auditorium Cerulli don Julián Carrón terrà un incontro riservato agli studenti degli istituti secondari di secondo grado dedicato alla Leggenda del Grande Inquisitore tratta dal romanzo I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, insieme ai giovani attori della compagnia Indaco Teatro Giovani con la regia di Federica Vicino; alla stessa ora al Bagno Borbonico del Museo delle Genti d’Abruzzo Besnik Mustafaj, tra i maggiori scrittori albanesi contemporanei, già Ministro degli Esteri, presenterà L’estate senza ritorno (Bibliotheka Edizioni), un’opera sopravvissuta alla censura e al regime comunista; alle 12:00 all’Auditorium Petruzzi Enzo Fimiani, intervistato dal direttore del Messaggero Paolo Mastri, ripercorrerà in modo non rituale la vicenda di Giacomo Matteotti nel centenario del suo assassinio con Un’idea di Matteotti (Marietti 1820 – EDB).
Donatella Di Pietrantonio, che proprio nell’evento conclusivo del FLA 2023 aveva presentato in anteprima nazionale il suo romanzo L’età fragile, poi vincitore nel luglio successivo del Premio Strega, è quest’anno la curatrice di un’intera sezione del festival, tutta ambientata allo Spazio Matta, in cui dà spazio alcune tra le voci più interessanti del panorama letterario italiano da lei stessa selezionate, tra autori affermati che ritornano al FLA a presentare i loro nuovi lavori e giovani autrici esordienti. Sabato 9 alle 17:30 dialogherà con Beatrice Sciarrillo intorno a In trasparenza l’anima, il suo romanzo d’esordio che mette a nudo i meccanismi complessi dei disturbi alimentari ma ci parla anche di famiglia, di identità, di relazioni e di cosa significa diventare adulti in un mondo in cui il corpo, soprattutto quello femminile, è soggetto al continuo giudizio dell’altro.
Attesissimo l’incontro alle 17:00 al Teatro Massimo con Giuseppe Tornatore: intervistato da Stefano Schirato, il Premio Oscar per Nuovo Cinema Paradiso racconterà la sua esperienza come fotografo, che ha segnato anche la sua immensa carriera di regista. Faranno da sfondo al racconto alcune sue immagini giovanili, fino ad arrivare alle fotografie scattate sui set dei suoi film più famosi.
Nel ricchissimo cartellone del pomeriggio spiccano tra gli altri don Mattia Ferrari, il cappellano della piattaforma umanitaria Mediterranea Saving Humans, che intervistato da Luca Pompei presenterà Salvato dai migranti (EDB), in cui racconta il suo vissuto, il suo stesso stile di vita, le domande e le certezze, le crisi e l’umanità di una vita dedita all’impegno tra i migranti e per i migranti (ore 16:00, Auditorium Petruzzi); Patrick Zaki, che in un talk alle 16:30 nella Sala 2 del Teatro Massimo racconterà tutta la sua storia, dagli interrogatori alle torture, passando per tutto quello che lo ha tenuto vivo, soprattutto l’affetto dei suoi cari, dell’amata Reny e dell’Italia intera; Diego De Silva alle 17:00 presso il Centro Commerciale Megalò con I titoli di coda di una vita insieme (Einaudi), in cui lo scrittore partenopeo, senza rinunciare all’ironia che lo contraddistingue, riesce a raccontare con forza, attraverso le voci di Fosco e Alice, protagonisti del romanzo, il complicato groviglio di sentimenti che accompagnano da sempre la fine di un amore.
Due grandi giornaliste saranno in contemporanea al festival alle 19:00: all’Auditorium Petruzzi Nathania Zevi presenterà il volume Il nemico ideale (Rai Libri), in cui muovendo dai fatti drammatici dell’attualità internazionale, analizza il tema dell’antisemitismo nella nostra società; al Bagno Borbonico Sara Lucaroni, vincitrice di numerosi premi giornalistici e autrice di reportage da Iraq, Siria e Turchia, presenterà La luce di Şingal, un reportage narrativo sul dramma degli yazidi massacrati dallo Stato Islamico. Alla stessa ora, nella sala 2 del Teatro Massimo, il direttore del FLA Vincenzo d’Aquino, accompagnato dalla musica del Medit Ensemble, dialogherà con don Julián Carrón in Abitare il nostro tempo. Vivere senza paura nell’età dell’incertezza, un evento prezioso per parlare del nostro presente, un periodo storico caratterizzato da profondi mutamenti che generano in tutti noi timori e riflessioni, mentre nella Sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo il direttore della fotografia Michele D’Attanasio, due volte vincitore del David di Donatello, racconterà i suoi film e la sua carriera e allo Spazio Matta Erica Mou dialogherà con Francesco Coscioni intorno a Una cosa per la quale mi odierai (Fandango Libri), in cui la cantautrice e scrittrice ripercorre i nove mesi della malattia della madre, specchiandosi nei nove mesi che l’hanno portata a diventare mamma.
Tra le altre novità della scena letteraria italiana che faranno tappa al festival nel pomeriggio di sabato 9 novembre sono da ricordare anche Aldo Ferrari con Russia (Mondadori) alle 16:00 al Bagno Borbonico, Giovanni D’Alessandro con Lo sperduto (Città Nuova) alle 16:00 in Sala Favetta, Franca Minnucci con Un telegramma è una cosa viva (Ianieri Edizioni) alle 16:00 presso il Nuovo Spazio FLA, Maristella Lippolis con Donne che non muoiono (Valecchi Firenze) alle 16:00 al Museo Cascella, Elena Bellantoni con Parole passeggere. La pratica artistica come semantica dell’esistenza (Editore Castelvecchi) alle 17:30 al Bagno Borbonico, Gioia Salvatori con Avere una brutta natura (Baldini+Castoldi) alle 17:30 in Sala Favetta, Gerardo Maria Cinelli con Vis: l’energia dei ricordi (Bookabook) alle 18:00 al Museo Cascella, Domenico Dara con Liberata (Feltrinelli) alle 19:00 al Nuovo Spazio FLA.
Tre gli appuntamenti principali previsti in prima serata, alle ore 21:00: all’Auditorium Cerulli sarà protagonista Guido Catalano, amico di vecchia data del festival, con il suo nuovo spettacolo, Catalano VS Bukowski, un vero e proprio viaggio nel mondo del grande scrittore statunitense che, malgrado le difficoltà della vita e la fama raggiunta in età avanzata, ha rivoluzionato l’universo della poesia americana e mondiale; allo Spazio Matta ancora poesia con Beatrice Zerbini, che con la sua voce «unica, ironica e profonda» (così l’ha descritta Alba Donati, paragonandola per facilità di canto a Lamarque e Szymborska), è riuscita a trovare un nuovo e coinvolgente linguaggio per la poesia d’amore; al Teatro Massimo Sergio Rubini, uno dei più grandi attori e registi italiani, leggerà Le città invisibili di Italo Calvino accompagnato da Michele Fazio al pianoforte, in uno spettacolo elegante e sottilmente imprevedibile che gioca sul dettaglio, sulle parole e sulle immagini.
In collaborazione con la Fondazione Pescarabruzzo, il Clap Museum ospiterà all’interno di Boom, la sezione dedicata al fumetto, Echi dal Vuoto, un’intera giornata di incontri e workshop a cura degli autori della Hallow Press con il coordinamento di Simone Grifone e Tiziano Antognozzi.
A cura della Fondazione Genti d’Abruzzo sono invece i laboratori didattici del FLA Kids: sabato, dalle 17:00 alle 19:00, per i bambini a partire dai sei anni c’è L’antico erbario (durata due ore, costo 15 euro). Anche quest’anno sarà la libreria Primo Moroni ad occuparsi della vendita dei libri durante gli incontri del festival e a gestirne il bookshop ufficiale, collocato quest’anno all’interno del Nuovo Spazio FLA, in piazza Unione.
Alle 22:30 al Bagno Borbonico ’round Midnight, la rassegna organizzata in collaborazione con il Centro Adriatico di Produzione Musica, chiuderà il sabato del FLA con il doppio live di Giulia DG e Frankie.
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