Flessione delle esportazioni abruzzesi rispetto al 2012

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Dallo studio realizzato per la Cna abruzzese da Aldo Ronci, dati negativi nei primi sei mesi dell’anno

PESCARA – Difficoltà nelle esportazioni per le piccole imprese abruzzesi. Dall’analisi sui dati relativi all’andamento dell’export nei primi sei mesi dell’anno realizzata da Aldo Ronchi per la Cna Abruzzo si evince una importante flessione rispetto all’anno precedente. Solo le grandi multinazionali del trasporto, Sevel e Honda reggono il confronto infatti con la concorrenza straniera. Queste le osservazioni di Aldo Ronchi:

«Tra gennaio e giugno le esportazioni abruzzesi hanno subito una flessione di 67 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: 3.494 milioni di valore, contro 3.561 del 2012. In questo quadro, solo le esportazioni dei mezzi di trasporto, che rappresentano in Abruzzo il 42% del totale, contro il 10% del livello nazionale, hanno incrementato significativamente i valori (da 1.422 milioni di euro del 2012 a 1.481 del 2013, con un aumento di 59 milioni di euro). Ma la cosa più preoccupante è che, ad andare male, sono le esportazioni legate alla filiera produttiva delle imprese locali, per la maggior parte piccole e piccolissime aziende».

Questo nel dettaglio la riduzione di volume d’affari espresso in euro e in percentuale:

«Nel complesso la riduzione è pari a 126 milioni di euro, colpendo in modo particolare gli articoli farmaceutici (-69 milioni; -37,1%), l’abbigliamento (-52; -32,5%), i prodotti elettronici (-38; -25,9%). E segna pure il passo l’export dei prodotti alimentari, che cresce sì, ma solo di 3 milioni, passando da 215 del 2012 a 218 del 2013, con un incremento dell’1,1% di gran lunga inferiore rispetto al dato nazionale (+6,6%). Meno negativo l’andamento dei prodotti agricoli, passati da 33 milioni del 2012 a 35 del 2013, con un incremento di 2 milioni. Gli incrementi più significativi dell’export si sono verificati nella produzione, degli altri mezzi di trasporto per 35 milioni (+19,1%), di autoveicoli per 24 milioni (+1,3%),di macchine ed apparecchi per 21 (+6,1%), di apparecchi elettrici per 20 (+21,7%) e degli articoli in gomma per 18 milioni (+5,6%)».

Guardando l’ultimo decennio, poi l’analisi di Ronci si fa ancora più preoccupante:

«Tra il 2000 e il 2012 l’incremento cumulato dell’export abruzzese nell’area dei prodotti diversi dai mezzi di trasporto, ha registrato un debole incremento (10%) contro quello nazionale, che è assai consistente (53%). Dunque, con un preoccupante differenziale pari a 43 punti percentuali ma che tendenzialmente sembra continui a crescere ancora. Con il risultato che, se fino al 2008 le esportazioni dei mezzi di trasporto avevano contribuito in maniera consistente a compensare la bassa crescita degli altri settori, negli ultimi anni si è andata esaurendo, anche a causa di una flessione di questo mercato, i deludenti risultati degli altri settori».

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