Pescara

Florindo Giammichele, Commissario Prefettizio di Pescara negli anni ’30

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PESCARA – Florindo Silvino Antonio Giammichele nacque a Dogliola in provincia di Chieti, in “via superiore”, il 14 novembre del 1887, da Valentino (ventiseienne “proprietario” – figlio di Antonio e Angiola Rosa Fabrizio) e da Clementina Vitullo. L’atto fu registrato dinanzi al segretario Antonio Della Fazia. Florindo, il 1 luglio del 1914, vinse un concorso pubblico che gli offrì poi la possibilità per una brillante carriera prefettizia.

All’inizio prestò servizio nelle sede di L’Aquila, al Ministero, a Roma, Perugia, Firenze (il 9 maggio del 1938, in occasione della visita di Hitler e Mussolini a Firenze, fu lui anche lui ad organizzare, in maniera impeccabile, il servizio di sicurezza. Per questo ricevette dalla Germania il riconoscimento “Ordine dell’Aquila tedesca” concesso in prevalenza a diplomatici considerati amici e come tali meritevoli di onore). Sempre a Firenze come Vice Podestà con la Principessa Berta Strozzi promosse una importante Campagna Antitubercolare), Bolzano (fu nominato Commissario prefettizio del comune di Merano). Poi il ritorno nel “suo” Abruzzo con l’incarico di Commissario prefettizio al Comune di Pescara.

Dal 1936 al 1938 fu Vice Podestà di Firenze. Dal 1939 al 1941 fu Prefetto di Treviso. A seguire sempre come Prefetto a Viterbo, Pesaro, e Forlì (si mise a disposizione dei tedeschi). Il 16 aprile del 1943 divenne Prefetto di 1° classe. Nel 1944 fu nominato Prefetto di Catania (il 14 dicembre 1944, a seguito di tumulti popolari, il municipio “palazzo degli Elefanti” fu incendiato. Il ministero dell’Interno pur di dare una risposta esonerò dall’incarico l’incolpevole, era arrivato a Catania da soli due mesi, Giammichele).

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale fu Prefetto di Caserta, di Como (dal 1947 al 1950), di Piacenza e Gorizia. Ispettore Generale incaricato del Servizio Ispettivo Elettorale per la Lombardia. Collocato a riposo d’ufficio per aver compiuto 65 anni di età e 40 anni di servizio nell’ottobre 1954. Ottenne vari riconoscimenti e tra questi: Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia; Ufficiale dell’Ordine Mauriziano e Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Scrisse il libro “Manuale della milizia volontaria per la sicurezza nazionale”.

A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”

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