TERAMO – Con 300 mila euro finanziati dalla Regione Abruzzo sono iniziati, dopo tre anni di controversie, i lavori di demolizione del manufatto abusivo realizzato dentro l’area demaniale del Vomano, nel territorio del comune di Roseto degli Abruzzi.
Una vicenda annosa che si è risolta con un’ordinanza di demolizione emessa dalla stessa Regione ed eseguita dalla Provincia.
Un passaggio sostanziale per poter completare il più ampio intervento di riqualificazione idraulico-ambientale del fiume Vomano: un progetto di circa 7 milioni di euro finanziato dal Ministero dell’Ambiente e avviato nel 2010. La prima fase dell’intervento ha riguardato l’area che costeggia la provinciale 23, sotto il ponte di Castelnuovo Vomano. La seconda fase prevede interventi alla foce e potranno essere portati a compimento dopo la demolizione del manufatto che si trova a ridosso del porticciolo.
“Giovedì faremo un sopralluogo sui lavori che si stanno concludendo nell’area del ponte di Castelnuovo – dichiara il consigliere delegato ai fiumi, Vincenzo Di Marco – dove sono state realizzate delle briglie per limitare la velocità delle acque e arrestare il gradino di erosione. Subito dopo aver demolito il manufatto sulla foce si comincerà a lavorare per allargare l’area di deflusso recuperando quelle aree demaniali prima occupate da strutture. Il Vomano è diventato un caso di studio e letteratura proprio per i danni causati fra gli anni 60 e gli anni 90 da un’antropizzazione selvaggia e da interventi non sempre congruenti. Quella che si sta realizzando, quindi, rappresenta un’opera significativa rispetto ai problemi di natura idrogeologica dell’alveo e dell’ambiente circostante”.
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